Niente più biglietti chilometrici

Io ero convinto non ci fossero più da una vita, visto che non riuscivo più a trovarli: ma non è così a quanto pare, e la fine ufficiale dei biglietti chilometrici avverrà la prossima settimana, leggo su Repubblica. E perché Trenitalia non li emette più? I motivi ufficiali riportati dall’articolo sono questi: «Non avendo indicazioni di linea e orari, vengono spesso utilizzati per tratte superiori alla fascia chilometrica acquistata, oppure, in caso di brevi tragitti, vengono comprati ma non obliterati come accade per esempio in Toscana, sulla Firenze-Lucca-Viareggio, nelle corse utilizzate soprattutto dagli studenti.» Non ci vuole una grande scienza per accorgersi che questa, anche se non virgolettata, è la versione di un’azienda che fa anche molta pubblicità sui quotidiani. Un biglietto chilometrico, se timbrato, è evidentemente identico a uno con la tratta indicata: quindi se passasse un controllore si accorgerebbe lo stesso che l’utente sta viaggiando a sbafo. E visto che – Trenitalia dicet – si può acquistare un biglietto con validità due mesi non è che la spesa dell’ipotetico pendolare che non fa nessun abbonamento e tiene un biglietto in tasca e cerca di suscitare pietà nell’ipotetico controllore aumenterebbe più di tanto.
Insomma io non riesco a capire perché posso tenermi in tasca i biglietti della metropolitana ma non un biglietto chilometrico ferroviario. Immagino che a Trenitalia ci riescano meglio, però.

Ultimo aggiornamento: 2015-12-21 13:46

7 pensieri su “Niente più biglietti chilometrici

  1. delio

    No, aspetta. Quello che dici avrebbe molto senso se fossi in Germania, dove alla metro si accede senza controlli. Ma in Italia (e in particolare a Milano) non ci sono i tornelli? Come si fa a salire su un treno senza aver timbrato un biglietto?

    Quello che non capisco io, piuttosto, è il senso della frase che hai virgolettato. Sembrerebbe che Trenitalia tenga una statistica delle tratte usate in maniera particolarmente iniqua. A questo punto, potrebbe semplicemente mandarci controllori a mungere i portoghesi senza pietà, no?

    1. .mau. Autore articolo

      Io prendo il passante a Repubblica ed esco a Porta Venezia (piazza VIII novembre) e non ho nessun bisogno di passare da un tornello :-) Tra l’altro per un paio di settimane ho anche avuto un problema, perché l’unico accesso da piazza VIII novembre che accettava le tessere elettroniche non funzionava e quindi non potevo pagare…
      Quanto alla frase virgolettata, a me pare l’uscita di un funzionario locale, non le darei chissà quale significato. (Qualche mese fa in Piemonte e Lombardia hanno accoltellato dei controllori, comunque)

  2. delio

    Vabbé, ma (scusa il cinismo) un controllore viene accoltellato comunque, a prescindere dal fatto che stia controllando un chilometrico o un biglietto normale.

    (Secondo me avevano ragione i pirati tedeschi a chiedere di avere mezzi pubblici gratuiti su tutto il territorio nazionale, pagati con le tasse; anche se forse questo porterebbe ad un servizio ancora peggiore.)

    1. .mau. Autore articolo

      indubbiamente, ma più che a me devi dirlo a Trenitalia (o alla Polfer, probabilmente, per scortare i controllori in certe tratte).
      Io ho sempre dei grossi dubbi sui servizi gratuiti (rectius, pagati da tutta la comunità con le tasse) perché la mia impressione è che la gente li tratti peggio perché tanto sono gratis.

      1. mestesso

        Su Trenord (50% Trenitalia 50% ferrovie Nord, ma forse ora 100% Trenitalia) in certe fasce orarie il controllore gira con uno o più “GS Security”. Nel caso sia solo uno, è un negro di due metri, altrimenti due-tre più mingherlini bianchi.

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