_Matematica in pausa caffè_: un altro mio libro

cover Lo so. Dieci giorni fa vi ho annunciato che era uscito un mio nuovo libro, e oggi vi parlo di un altro mio nuovo libro. Il punto è semplice: Fantamatematica è un ebook di poche pagine, ed è nato quasi per caso perché i miei colleghi mi avevano aizzato a scrivere raccontini matematici; quello che sarà acquistabile a partire da giovedì 30 ottobre (Maurizio Codogno, Matematica in pausa caffè, Codice Edizioni 2014, pag. xii+158, €13, ISBN 978-88-7578-454-6) è sì stato scritto in poco tempo, ma un libro di carta richiede comunque sei-sette mesi dalla prima idea alla sua realizzazione finale.

Tutto nasce con i miei post sul Post, con la traduzione dell’ultimo libro di Hofstadter che sto terminando e con la mostra Numeri che è cominciata a Roma un paio di settimane fa. La mostra è curata da Codice Cultura, Hosftadter sarà pubblicato dai gemelli di Codice Edizioni; questi ultimi mi hanno così chiesto “perché non ci scrivi un libro, così lo mettiamo anche in vendita nel bookshop della mostra?” Eravamo a marzo; abbiamo definito una scaletta e il libro si è man mano costruito.

La struttura del libro ricalca più o meno quella dei post che scrivo sul Post: temi specifici trattati in tre-quattro pagine al massimo, e scritti in maniera molto pop, anche se vi assicuro che non ci sono giochi di parole come quelli prediletti da Ian Stewart (ma qualche citazione qua e là la troverete, se state attenti… ma anche se non ve ne accorgete non succede nulla). Troverete così 35 capitoletti, raccolti in cinque sezioni: Aritmetica; Paradossi, probabilità, previsioni; Giochi; Andando in giro; Computer e standard. Alcuni capitoletti nascono dai miei post originali anche se sono stati tutti rivisti: la differenza di stile tra un blog e un libro è infatti incredibile, e uno non ci crede finché non ci si mette su a farlo. Altro materiale è invece inedito, o perlomeno io non ne avevo mai parlato: il campo della divulgazione matematica ha i suoi alfieri, anche se spesso sono anglofoni e quindi li si può leggere in italiano solo in alcuni casi particolari. Quello della lingua è già un punto a favore per leggere il mio libro; credo inoltre che il mio stile di scrittura sia abbastanza piacevole per fare accettare un testo di matematica anche a chi in generale la snobba, e aiuti gli appassionati a vedere le cose in modo diverso: almeno a me è capitato così mentre scrivevo! Poi anche l’occhio vuole la sua parte, e devo dire che l’aspetto grafico è molto ben curato, anche se purtroppo so già che due figure sono sbagliate. Non si può pretendere tutto dalla vita.

Come avevo già fatto per Matematica in relax, anche in questo caso ho preparato un blog dedicato e una pagina Facebook per il libro. I curiosi potranno insomma avere notizie sempre aggiornate senza dover sempre spammare tutti. Inutile dire che cercherò di rispondere a tutte le domande: buona lettura!

Ultimo aggiornamento: 2014-11-09 16:39

9 pensieri su “_Matematica in pausa caffè_: un altro mio libro

  1. nicola

    Queste notizie sono un problema. Allungano a dismisura la mia coda di lettura. Non potevi semplicemente dirci quali libri *non* leggere? :-)

  2. Daniele

    Complimenti davvero.
    Pubblicare con Codice, per il ruolo che ha assunto in questi ultimi anni, è un traguardo per pochissimi.
    Lavoro (come forse ti avevo detto) in ambito scientifico-accademico, e posso dire che, in un periodo in cui qualcuno pensa (sbagliando tutto) che possa farsi strada l’autopubblicazione, il vaglio degli editori non solo resta fondamentale come garanzia di scientificità e di qualità ma anzi, lo sarà sempre di più. Per cui davvero, avere il tuo nome in una copertina di Codice è una meta per la maggior parte inarrivabile.

    1. .mau. Autore articolo

      Beh, sicuramente nella saggistica l’unica cosa che si può avere è un bollino di qualità: vendere non si vende comunque…
      L’autopubblicazione può funzionare in narrativa, ma solo se hai tanti, tanti amici :)
      (ho visto quanti libri vengono pubblicati questa settimana e mi è venuta paura, e parlo di editori reali, non autopubblicazioni)

      1. Daniele

        Certo, concordo, non è per le vendite (anche se un po’ contribuisce, ma lì dipende più dalla distribuzione: ci sono ottimi editori con basse distribuzioni. Codice è buono anche come distribuzione).
        Io parlavo della scientificità, discorso che vale in senso lato, non solo per le opere accademiche ma anche per quelle divulgative come la tua.
        Su questo so che sei umile, ma parlare di “bollino di qualità” è troppo riduttivo: il ruolo dell’editore come garante è molto di più… è il discrimine stesso della scientificità (e lo sarà sempre di più).

    1. .mau. Autore articolo

      No, mi han detto che fanno un posto apposta all’interno, vicino alla porta dell’Elefante.

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