=====Ignazio Licata, Complessità: un'introduzione semplice===== === Note e citazioni === pag. 54: «Quindi, in qualche modo, noi non fotografiamo il mondo, ma prendiamo impulsi e li rimodelliamo continuamente in base alla nostra esperienza. Il nostro rapporto con il mondo, sia che vediamo con gli occhi o con le teorie, è di tipo costruttivista.» pag. 72: «Quello delle neuroscienze è un campo in cui si notano curiose inversioni esplicative. Un esempio è fornito dall'ennesima notizia tratta dai giornali: "Quando attraversiamo la strada il nostro cervello risolve migliaia di equazioni differenziali complicatissime". Ora è chiaro che le cose stanno esattamente al contrario: le equazioni differenziali sono un nostro modo di modellare dinamiche complicate, che nel cervello sono scritte (e consultabili gratuitamente e rapidamente!) dall'eredità evolutiva del gioco predatore-preda.» pag. 97: «Semplicemente [...] un sistema complesso non può essere "zippato" in un singolo sistema formale. Questo vuol dire che lo potet osservare da vari punti di vista e potete costruire modelli mirati ad aspetti diversi, ossia modelli differenti per descrivere giochi di relazione diversi.» pag. 106: i cigni di Taleb non sono neri ma grigi, anche perché più che gaussiane abbiamo leggi di potenza che derivano dai sistemi a hub. pag. 125: la risposta è 42, non 7,41! pag. 131: «[Etica come] capacità concreta di sostenere e attivare, su tutte le scale, *processi relazionali di reciprocità*» pag. 153: «Un dato non è mai così *grezzo* come sembra, ma non è ancora un dato osservabile. Questi ultimi sono definiti all'interno di una teoria. [...] Il problema dei grandi flussi di dati è invece proprio quello di classificarli e cercare relazioni tra le diverse classi.»