Frederic Brown ci aveva praticamente azzeccato, sapete? Tra i tanti raccontini di fantascienza che scrisse, ce n'è uno, "The Angelworm", dove a un tipo prossimo al matrimonio cominciarono a capitare - con una periodicità impressionante - delle disavventure incredibili che gli fecero perdere fidanzata, lavoro e quant'altro. Alla fine il giovane ebbe un'intuizione, e decise che nel momento in cui sarebbe dovuta capitare la successiva disavventura lui sarebbe entrato nel paesino di Haveen; invece si ritrovò... in Paradiso! In inglese Paradiso si dice Heaven, e il protagonista del racconto aveva intuito che Dio era un realtà un Grande Linotipista che preparava il copione della vita di tutti, ma la sua Divina Linotipia aveva un problema meccanico e regolarmente una E veniva posizionata con un attimo di anticipo. Storiella divertente ma assurda, ho sempre pensato... fino a quando non mi è capitato di infilarmi dentro una storia se possibile ancora più assurda. Ma andiamo per ordine.
Era un afoso pomeriggio di luglio; mi trovavo a casa e stavo cercando di capire come montare un portacd dell'Ikea. Le istruzioni allegate? mi sa che siano preparate per un analfabeta sì ma svedese, il cui modo di pensare è completamente diverso dal nostro: o più probabilmente la mia incapacità nel compiere qualunque operazione manuale si estende anche alla comprensione dei disegnini. Ero però in uno di quei rari momenti furiosi in cui mi convinco che l'impresa intrapresa è alla mia portata, e nulla può fermarmi... almeno finché non spacco l'oggetto che ho tra le mani. Non mi accorsi così del sudore che mi toglievo sovrappensiero con la mano, né dei tuoni sempre più rumorosi; quello che contava era solo l'assemblaggio, e l'oggetto che stava finalmente assomigliando più o meno all'ultima figura del foglio. Avvitata l'ultima vite, notai che il cielo era scurissimo; mi alzai così ad accendere la luce, commentando a voce alta "Oh, ho fatto proprio un lavoro come Dio comanda!". Non appena toccai l'interruttore, sentii come una scarica elettrica (no, l'interruttore non l'avevo montato io, maliziosi che non siete altro) e contemporaneamente un tuono mi assordò; sentii il mio cuore battere a mille, e probabilmente svenni.
La cosa successiva che mi ricordo fu una voce profonda che diceva "A dire il vero non te l'avevo comandato, ma va bene lo stesso". La voce proveniva da una macchia di luce più o meno antropomorfa, proprio come uno si aspetterebbe: non appena riuscii a spiccicare parola, balbettai "Ma tu... lei... voi... siete Dio?"La luce tremolò un poco, come se il D.i.o. stesse ridendo; ma la voce rimase tranquilla. "Mannò, nulla di tutto questo. Solo che il linguaggio è molto potente, come anche alcuni di voi umani avete intuito. Tu hai fatto questa transizione mentre pronunciavi una metafora, e la metafora è diventata reale. Io generalmente non do nessun comando su come si assemblano i portacd, ma in effetti qualche consiglio quasi quasi te l'avrei dato: avresti dovuto lasciare più gioco in fondo, nella parte che gira. Ma non importa. Quello che è importante è che secondo la nostra esperienza di questi casi, ogni tanto ti capiterà che le tue metafore diventino reali. Cerca insomma di non pensare di trovarti nelle fauci di un drago: in fin dei conti mi sei abbastanza simpatico. Buona fortu..."
La voce si zittì di colpo. Mi guardai intorno, un po' a fatica perché alla fine ammetto che mi ero messo a osservare D.i.o. - ah, come l'uomo perde ogni remora nei confronti della divinità se solo essa si manifesta!. La luce era svanita, e tutto il resto della stanza sembrava in ordine; solo il mio corpo continuava a tremare. Quando alla fine riuscii a rimettermi un po' traballante in piedi, mi ero ormai convinto che tutto il discorso di D.i.o. non fosse altro che un'allucinazione mentre il fulmine mi aveva fatto svenire. Poi guardai più attentamente il mio portacd. In cima c'era una scritta minuscola ma leggibile: "Approvato: D.i.o.". E quel che era peggio, l'insieme mi sembrava molto più robusto di come mi ricordavo di averlo montato. Ho come il sospetto che ne vedrò delle bell... ehm, scusate, mi potranno capitare cose peculiari.
(21 agosto 2008)