#### TELEM027 - Telematicus - Volume 03 - Numero 03 - Anno 1993 - 56 pag. #### @@@@@@ @@@@@ @@ @@@@@ @@ @@ @@ @@@@@@ @@ @@@@ @@ @@ @@@@ @@ @@ @@ @@ @@@@@@@ @@@@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@@ @@ @@@ @@ @ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@@@@@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@@@@ @@@@@ @@@@@ @@ @@ @@ @@ @@ @@ @@@@ @@@@ @@@@ Marzo 1993 Bollettino telematico mensile a cura della region 2:33 Fidonet e di RRE ============================================================================== Il materiale presente in Telematicus e` (C) dei singoli autori. E` espressamente consentita la distribuzione e il riutilizzo del bollettino in tutto o in parte, purche` non a fini di lucro e citando sempre autore e fonte di provenienza. ============================================================================== ***** Indice: pagina 2 - Who's Who: pagina 3 - Distribuzione: pagina 56 ***** ############ ### ### 0 ### INDICE ### ############ ### [ 1] Editoriale, di Renato Rolando . . . . . . (RRE) pag. 4 [ 2] PC e UNIX: mondi cosi' distanti ? . . . . . (.mau.) pag. 7 [ 3] Un emigrato modello: il REXX. . . . . . (Old Raffa) pag. 14 [ 4] La decima arte . . . . . . . . . (RRE) pag. 19 [ 5] Siamo alle solite . . . . . (Alessandro Iacopetti) pag. 26 [ 6] Curiosita`: Il gergo hacker - parte 23 . . . . . . pag. 30 [ 7] Il programmino: stardate. . . . . . . . (.mau.) pag. 42 [ 8] Il nuovo NC del 334 . . . . . . .(Landorno Terao) pag. 50 [ 9] Notizie Fidonet region 33 . . . . . . . . . pag. 55 Questo Telematicus e` nato con l'aiuto di... Editor dimissionatus: Maurizio Codogno | * I collaboratori dai network: * Editor intrans : Renato Rolando | Editor rexosux : Raffaello Valesio| Angelo Verdone (2:334.21) Editor amigacchiatus: Alex Iacopetti | Editor campester : Landorno Terao | ... e dei "saccheggiati" Eric S. Raymond Renato Rolando (alias RRE) e' reperibile in Fidonet come 2:334/100.9 oppure al proprio maniero in Rotta Naviglio 4 10070 Fiano (TO) al 011-9235565 ############ ### ### 1 ### EDITORIALE ### ############ di RRE ### In una delle esclusive serate di raduno di TAM TAM, presente solo la crema dell'associazione, si commentava la proposta che ancora in Italia viene portata avanti dalla rivista DECODER e sui affiliati. Questi, rifacendosi al primo movimento hacker, si battono per "un'informa- zione alla portata di tutti." Cosa invero encomiabile, auspicabile in una situazione di monopolio o regime, scomoda o rovinosa con un segreto industriale e ridicola per casi tipo VideoTel... :) Ma nella storia dell'uomo l'informazione non e' mai stata alla portata di tutti: pochi tra gli stessi alchimisti conoscevano il passaggio dell'opera al nero, e questo basti di esempio. Comunque a cosa serve l' "informazione"? Qualsiasi informatico pasticcione, io per primo, sa che questa e' semplicemente rumore bianco: cio' che veramente conta e' il dato. Come nell'antichita' bisognava applicare chiavi di lettura per arrivare al vero messaggio, cosi' oggi bisogna filtrare immense quantita' di roba (chi ha agganciato aree tipo l'AMIGA.ITA o le MSDOS varie sa di cosa parlo) per trovare una o due cose veramente interessanti. Spesso sarebbe gradito avere punti di riferimento, delle guide che possano semplificare la ricerca o aiutare la faticosa formazione di una matura cultura telematico/informatica: esistono riviste che recensiscono dischi e libri, non vedo perche' non dovrebbe esistere una rivista che recensisca aree di messaggi o faccia il punto mensile della situazione. E' un argomento che mi piacerebbe sviluppare nella nuova impostazione della rivista, altri li troverete, spero, strada facendo. Dico "spero" perche' tutto dipende dalla vostra partecipazione. E questo e' un problema: per far partecipare attivamente la gente bisogna fare campagne di sensibilizzazione, per sensibilizzare ci vuole gente disposta a partecipare attivamente, non solo a parole e promesse. Un editore da solo non serve a nulla: .mau. docet! O almeno si spera. Comuque, ed in questo numero e' gia' stato attuato su Peter Ugone, dal prossimo usero' il famoso metodo del "bastun mit karoten": verranno messi a pubblico ludibrio coloro che contattati non si sono degnati di partecipare attivamente alla rivista o peggio che, incredibile a dirsi, non hanno neppure inviato un matrix in risposta alle mie suppliche. Mentre chi scrive potra' fare il bagno con la mia ochetta di gomma preferita. *:) RRE ############ ### ### 2 ### PC e UNIX: mondi cosi' distanti ? ### ############ di Maurizio Codogno ### Riassunto: l'ottimo :] .mau. effettua una panoramica a volo d'uccello sulla storia di UNIX. Poi parla di alcune versioni UNIX per PC, soffermandosi particolarmente su Linux. ------------------------------------------------------------------------------ Come certamente saprete tutti, il primo sistema operativo denominato Unix (si`, e` un marchio registrato dell'USL che non e` la mutua, lo so) e` nato intorno al 1970 su un PDP-8, e per molti anni la macchina tipica su cui si lavorava sotto Unix era un PDP-11. Voi giovincelli che in mancanza di meglio state leggiucchiando queste righe siete troppo giovani per avere un'idea della potenza di una simile macchina, ma chi come me l'ha utilizzata puo` comprendere la gioia che si poteva provare alla vista di ben 512K di Ram e un centinaio di mega di disco, ancorche` rigidamente multiutente, quando se si era fortunati si possedeva un Apple ][ con 64K di Ram e due floppini da 128K ciascuno. Orbene, sono passati piu` di vent'anni; Unix e` diventato l'incontrastato padrone nel campo delle workstation, con puntate verso i supermini; l'AT&T ha scoperto che ci si poteva fare soldi e ha creato appositamente gli Unix System Laboratories (quelli della sigla della mutua, si`) per ricevere i lauti profitti delle royalties; se dico che il mio PC a casa e` un 386/33 con 400 mega di disco, mi sento rispondere "tutto qui?"... E un pensiero viene spontaneo: com'e` che non si vedono PC far girare Unix? Beh, fino a qualche anno fa la risposta era semplice: costava troppo e non aveva mercato. Dopo Xenix, che proprio unix non era ma aveva la possibilita` di girare su un semplice 286, la SCO aveva tirato fuori il suo SCO Unix, contrastata dallo Unix Interactive dell'omonima societa`. I due prodotti condividevano il costo esorbitante e il target, che era quello delle societa` che avevano bisogno di piu` terminali utilizzati semplicemente per inserire dati ed eruttare tonnellate di carta (la famigerata contabilita`) e non potevano permettersi il costo ancora piu` esorbitante di un mini o di una workstation. Cominciavano a trovarsi sul mercato americano degli altri prodotti, come ad esempio ESIX, ma il mercato era ancora convinto che "grande e` bello". Poi ad un tratto arrivo` la Mark Williams col suo Coherent, e ricordo` a tutti che Unix era nato piccolo. La versione 3.0 (nessuno conosce il triste destino toccato alle prime due release: leggende metropolitane affermano che in realta` sono state prodotte in 10 copie numerate e firmate a mano dall'autore, e sono depositate nelle cassaforti dei piu` grandi collezionisti di software come Don Knuth) si installava in 10 mega, girava anche sui 286 (purtroppo questa scelta obbligava gli eseguibili ad essere minori di 64K; ottimo esericzio per imparare la filosofia Unix "divide et impera"! recitava la pubblicita`), richiedeva semplicemente un manuale di istruzioni. E poi c'era il prezzo: cento dollari! Questo perche` il sistema operativo era stato scritto da zero e non occorreva versare royalties alla USL. Per sicurezza si era persino scelto di non terminare il nome in X: non si sa mai... Coherent e` arrivato adesso alla versione 4.0: gira sui 386 e superiori, non ha piu` il limite dei 64K, e continua a costare 100 dollari. E` sicuramente la migliore scelta per chi vuole imparare ad utilizzare Unix senza averlo mai visto prima. E afferma che i suoi binari sono standard, qualunque cosa voglia dire cio`. Frattanto, nel mondo accademico c'e` un professore di sistemi operativi, A. S. Tanenbaum, che insegna sia in Olanda che negli States - prodigi degli anni accademici. Tanenbaum e` un esperto di sistemi distributi, il cui lavoro (serio) piu` noto e` amoeba, sistema distribuito su rete. Beh, a questo tipo era venuto in mente che fare costruire un sistema operativo agli studenti non sarebbe stata una cattiva cosa. Nacque cosi` minix, che permetteva a chi comprava il libro ad esso dedicato di avere una base per la costruzione del sistema operativo, e il supporto tecnico per correggere tutti gli errori - ammesso che si avesse una connessione con USENET, come chiunque fosse interessato allo studio del nucleo di un sistema operativo (quello che con una parola tedesca si chiama kernel) avrebbe sicuramente avuto. Minix e` diventato oramai quasi una religione, a causa dell'attaccamento che i suoi adepti mostrano nei confronti del Maestro e dell'Opera. Di colpo arriva il 1991 e non uno, non due, ma addirittura tre sistemi "aggratis" arrivano nel mercato PC. Dei primi due non e` che so poi molto, se non che hanno scelto dei nomi senza un'eccessiva fantasia (BSD/386 e 386BSD) e che BSD/386 (o e` 386BSD?) e` stato citato a giudizio dall'USL per violazione di copyright, accusando che alcuni dei creatori del sistema operativo hanno avuto accesso al codice sorgente AT&T. Questo potrebbe essere un pericoloso precedente, se la causa fosse vinta dall'USL, contro la liberta` di programmazione, ma e` un altro discorso. Quello di cui voglio parlare in queste poche righe che mi rimangono e` Linux. No, non c'entrano i Peanuts: molto semplicemente, il kernel del sistema e` stato scritto da Linus Torvalds, che, visto che ha deciso di lasciare il proprio lavoro come copyright ma liberamente distribuibile, ha pensato bene che perlomeno il nome del sistema ricordasse il suo. Linus ha affermato che all'inizio il sistema si doveva chiamare freax (ovviamente free + freak + l'onnipresente -x), anche se buggix era un contendente; ma il sistema fu presto chiamato linux (pronunciato proprio linux... per una volta siamo fortunati). La versione 0.10 del sistema usci` a novembre 1991 e la 0.11 a dicembre. Un punto su cui Linus e` sempre stato ostinato e` il non rilasciare la versione 1.0 fino a che il sistema non si dimostrava completamente affidabile. Le cose sembravano andare a buon punto con la versione 0.13, che infatti e` stata chiamata 0.95; ma si sa che gli ultimi bachi sono i piu` difficili ad eliminarsi. Al momento siamo arrivati alla versione 0.99 patchlevel 6, e con la presentazione di questa Linus ha affermato di non avere problemi; se finisce le cifre attacchera` a usare le lettere, e poi ci sono tanti caratteri ASCII cosi` carini... In ogni caso il kernel e` gia` molto stabile, tranne in casi particolari. Su cosa gira Linux? Il kernel e` stato scritto su un clone 386, con dischi IDE e uno schermo VGA. L'hard disk deve essere standard AT (MFM, RLL, ESDI o IDE), il sistema ISA (ma alcuni EISA funzionano), e occorre un floppy ad alta densita`. Si riescono anche ad utilizzare i dischi SCSI. CPU? Un 386/SX da 16 MHz basta, se non avete fretta. Memoria? Beh, 2MB (piu` altrettanti di swap) sono teoricamente sufficienti, ma 4MB e` il minimo pratico, e piu` ce n'e` meglio e`, soprattutto se si vuole usare X. Si`, c'e` anche Xfree 1.2, anche se non l'ho ancora provato. Scheda video? Una Hercules o una CGA possono bastare. Altre informazioni che possono o non possono interessare a prima vista: E` fondamentalmente basato su System V, ma ha molto BSD-ismi; e` multitasking (ovviamente!), multiuser, con paginazione (NON solo swapping come e` ancora il Coherent). Purtroppo non ci sono ancora troppe applicazioni commerciali, anche se c'e` un emulatore DOS che viene spesso testato proprio su queste; d'altra parte tutto o quasi il software GNU e` stato portato, quindi strumenti pratici ce ne sono. Esempi a caso: elvis, emacs, TeX e LaTeX, ghostscript (l'interprete PostScript), programmi di comunicazione e di mail usenet (c'e` un progetto per scrivere un BBS sotto Linux: stay tuned!); C, C++, Common Lisp, Smalltalk; p2c e f2c (i frontend da pascal e FORTRAN verso C); Perl, awk, bash; anche BASIC, se volete. Il guaio e` che al momento la situazione non e` tutta bella pulitina come ad esempio per Coherent: se non siete gia` abituati a utilizzare Unix, vi trovereste certo male... Ma se non temete di copiarvi una trentina di dischetti ad alta densita` (sono anche disponibili al 2;332/407 e 417) con il sistema abbastanza completo, e non avete troppi problemi a fare domande (e a ottenere le risposte da qualcuno!) vi assicuro che e` un gran divertimento! ciaociao .mau. mau@beatles.cselt.stet.it 2:334/100.5 2:332/407.909 Bibliografia: a parte la sterminata molde di libri su UNIX, dal numero 123 (NOV '92) di MCmicrocomputer e' cominciata una serie di articoli sulla storia di UNIX. ############ ### ### 3 ### Un emigrato modello : il REXX. ### ############ di Raffaello Valesio ### Riassunto: il buon VECCHIO Raffa si e' prestato per una serie di articoli sul REXX, suo pane quotidiano, e nella sua implementazione, l'AREXX, per il SO dell'Amiga. Il tutto col suo tipico stile. :) ------------------------------------------------------------------------------ Ebbene , eccoci qua su queste pagine telematiche , dopo piu' di un anno dal nostro debutto in Fidonet e su un ormai mitico , lontano numero di Telematicus. Alcuni di voi ricorderanno le fattezze del Vero Programmatore di Sistema [... mettere il numero], che d'ora in poi comparira' con una certa frequenza su questo fogliazzo immondo, onde tormentare con incubi ricorrenti le vostre nottate. Non mi e' parso vero di poter assestare un ultimo , definitivo colpo alla gia' traballante reputazione del mio eterno nemico RRE ; la mia presenza su queste pagine non potra' che nuocere alla popolarita' del giornale , portando il suddetto alla rovina e costringendolo a ritirarsi in un monastero ZEN , ove meditare sulle sue malefatte. [NdE: sono commosso!] L'ultima delle quali malefatte e' consistita nell'invitarmi a scrivere qualcosa per voi; il tapino non sa quali forze negative e' andato a stuzzicare , e ben presto se ne rendera' conto. Finora la mia nota modestia mi ha trattenuto dallo scrivere qui, ma avendo RRE fatto leva sui miei piu' bassi istinti , con lusinghe e minacce , non posso rimanere insensibile al suo grido di dolore , e cospargero' di sale grosso e peperoncino le sue ferite. [NdE: ti ricordo che curo solo la pubblicazione degli articoli, chi li scrive sei tu...] Vi parlero' del REXX, per ora , anche perche' non mi viene in mente nessun altro argomento , e sono un noto luminare in materia..... Cerchero' di far entrare nelle vostre crape di silicio monocristallino qualche vaga nozione sull'argomento , e se alla fine della fiera riuscirete a far girare l'immortale "Hallo , world ! " , vorra' dire che le mie fatiche non saranno state inutili. Cosa diavolo e' il REXX ? L'acronimo dice poco: Restructured EXtended eXecution language Che palle, un altro linguaggio! diranno molti. E' quello che ho detto anch'io quando l'ho incontrato. Passata l'orchite , mi son dovuto ricredere. Il REXX e' ben piu' che un semplice linguaggio; e' cio' che io chiamo un METAlinguaggio , e cioe' una specie di pilota , un qualcosa che fornisce le strutture di controllo (loops , IF , DO-END , Select...) per guidare verbi di altri ambienti. Per esempio , comandi del sistema operativo. Tutti voi conoscono le .BAT in ambiente IBMPC , le procedure dell' AMIGA , e alcuni conosceranno anche i comandi CP e CMS dell'ambiente IBM mainframe su cui lavoro io , oppure i comandi dell' MVS. Bene, ve l'immaginate poter mettere insieme comandi di S.O. come fareste con un programma QBASIC o PASCAL , o C ? Questo e' cio' che vi permette di fare il REXX. Estende le semplici strutture fornite dai S.O. nativi alla potenza e flessibilita' di un macrolinguaggio strutturato. Ecco il perche' del termine EXecution Language. E non solo; non solo sistema operativo , ma per esempio comandi di editor. Vi potete costruire dei macrocomandi per un editor , dove una parola magica scatena 427 comandi e 85 loop nidificati.... per me e' pane quotidiano , e ho rimpolpato lo Xedit del mainframe con qualcosa come 200 comandi nuovi.... Restructured e eXtended ; perche' ? Perche' prima , nell'ambito VM , esisteva una cosa simile , chiamata EXEC2 , ma poco pratica e soprattutto farraginosa e scomoda. REXX no; chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i Basic estesi o il Pascal , o il C, vi trovera' subito un'aria 'di casa'.E vedrete che libidine le possibilita' di traccia step-by-step dell'esecuzione. Il REXX fa il suo debutto in ambito IBM con il rilascio della release 3 del sistema operativo VM/sp (circa 1985 ?); lavora in modalita' interpretata , e da poco esiste anche un compilatore. Ne esiste una versione IBM PC , di cui io possedevo un antico reperto per Dos 2.11 (pleistocene o giu' di li'). Sicuramente sara' stata estesa ai successivi e a Windows; ma qui puo' pronunciarsi qualcun altro. E ovviamente , non poteva mancare la versione AMIGA. Tentero' di parlarvi di REXX in modo indipendente dai S.O. , finche' ci riuciro'; poi la mia faziosita' prendera' di certo il sopravvento , e faremo riferimento all' AMIGA. Ma le nozioni 'strutturali' , siatene certi , saranno valide in tutti gli ambienti. Perche' , come vedrete , il REXX fornisce solo le 'strutture di controllo'. Il resto lo fa il S.O. ospitante. Il seguito alla prossima puntata della Telem-novela. _ _ (_)ld |_) | \affa 2:334/100.14 Bibliografia: M. Cowlishaw: The REXX language: A practical approach to Programming; Prentice Hall 1985. E' in pratica il K&R [NdE: Kernigham & Ritchie, la bibbia del C] del REXX. More info next review. ############ ### ### 4 ### La decima arte. ### ############ di RRE ### Riassunto: Si riporta l'intervista ad un noto filosofo contemporaneo, Elesto Tria. Un momento importante per l'evoluzione artistica dell'umanita', poiche' vengono poste per la prima volta le basi per la definizione della decima arte. ------------------------------------------------------------------------------ La barba incolta, lo sguardo allucinato e pentrante, avvolto in un accappatoio di raso blu con cache-col [1] di seta bianca, il maestro Elesto Tria riposa rilassato sul dehors della sua lussuosa villa a Montecarlo. Osservando la prestigiosa citta' con in mano un succo di arancio al rhum - le sportive auto cavalcate da favolose fanciulle bioniche, i gabbiani da passeggio con annesse incartapecorite miliardarie corteggiate da avidi gigolo' - comincio con alcune domande di rito per distendere l'atmosfera. - Come ha fatto, Maestro, ad avere una simile villa? Solitamente i filosofi vivono in botti. - Giovine, gia' dalla sua prima domanda si denota che ella, come tutti i giornalisti di grido d'altronde, non si e' minimamante preparato all'argomento che dovra' affrontare, filosofico appunto. Alcuni antichi filosofi, o meglio asceti, assumevano simili stili di vita, ma non piu' oggi; scrivo su riviste specializzate (non la sua), redigo i discorsi dei politici e spesso mi presto come coscienza... il vero filosofo, non la schiera dei pasticcioni degli utimi cinque o sei millenni, e' un profondo conoscitore del mondo, e lo deve dimostrare ai comuni mortali col proprio successo materiale. - Giusto a questo volevo arrivare. Mi aveva accennato per telefono qualcosa riguardo alle attivita' dell'uomo. - Gia'... - il Maestro distribuisce meglio l'atletico fisico sulla poltrona ed attacca un'aragosta - Ha mai notato come ogni attivita' umana, nata per esigenze strettamente materiali, abbia via via assunto orpelli del tutto inutili per le proprie funzionalita', fino a sfociare nel campo dell'arte? "Come non e' possibile coltivare un campo senza avere erbacce, cosi' non si puo' trovare un'attivita' umana priva del seme dell'arte." Cito da un mio libro, tra l'altro copiato ad Eudosso, ma questo non lo dica; mi segue? - Ecco... io... - mi agito confuso sulla sedia. - ZUCCONE! eppure non ho usato termini difficili quali "empirismo", "dicotomia", "idiocriptonica" e "sindropatica". - Scusi Maestro, cerchero' di stare piu' attento. - Sara' meglio. Le faccio un esempio... segua bene o mi riprendo la sua aragosta. Dunque tutti gli utensili sono nati con uno scopo pratico, la vanga, l'arco, il pettine, etc. eppure pian piano alcuni fabbricanti hanno cominciato ad inserirci abbellimenti del tutto gratuiti ma piacevoli che hanno trasformato l'oggetto da utile elemento a pregevole pezzo d'artigianato sino al capolavoro artistico, l'opera d'arte. Sembra sia un elemento insito nella natura dell'uomo il tendere alle opere d'arte. - Credo di aver capito. Lo stesso vale per l'architettura, la scrittura, la pittura, la fotografia... Sappiamo che questa ha dovuto faticare non poco per essere riconosciuta opera artistica e non prodotto artigianale. - Bravo! prenda questo gamberetto... op! Ora sostengo che anche la vostra cosa... come si chiama... - informatica - non interrompa. Sostengo che la vostra informatica seguira' questo percorso nell'attivita' della programmazione: presto appariranno prodotti considerati di ottima fattura, la fase artigianale, e poi saranno prodotte le prime opere d'arte. - Ma, Maestro, opere d'arte prodotte con i mezzi informatici sono gia' esposte nei musei... - ZUCCONE! il prodotto dell'informatica ora e' considerato uno strumento, non e' di per se' un'opera d'arte. E' come se prendessi la foto di un nudo, ci dipingessi sopra e considerassi il dipinto l'opera d'arte, non la foto. - Vuole dire, Maestro, che il programma in se' deve essere visto come opera d'arte? - Precisamente! e' un ragazzo sveglio. Ha mai preso in considerazione l'idea di diventare mio discepolo? Il programma e' uno strumento empirico, e come tale ha tutti i crismi per diventare arte. - Scusi, ma il pennello dell'artista non e' mai stato considerato un capolavoro. - I violini di Stradivari si. Comunque un programma richiede ben piu' di una conoscenza tecnica di base, non e' riconducibile ad una mera operazione meccanica, richiede delle scelte da parte del creatore. E' innegabile che gia' oggi alcuni programmi mostrino in modo lampante l'impronta di chi li ha ideati, al pari di un quadro, un brano musicale od un testo. - Scusi ma mi fa un po' effetto la cosa, anche perche' tutti i programmatori che conosco sono pane e computer. - Si, ci sono due anelli fondamentali per pervenire all'opera d'arte: la capacita' dell'artista di concepirla (di Raffaello ce n'e' uno solo) e la disponibilita' del fruitore (il committente) a riconoscerla come tale. E' probabile che il programma-capolavoro da inserire a pieno titolo in un museo non sia ancora nato, anche perche' ancora manca nella cultura informatica una simile idea di fondo, ma si arrivera' immancabilmente a cio' presto o tardi. - Questa dunque sarebbe la decima arte? l'arte della programmazione. - Non si dice gia' cosi' anche adesso? - Ed e' probabile che fra una decina d'anni ritroveremo nei musei degli editor per testi o dei programmi gestionali... - E' probabile. - Ma che aspetto dovrebbero avere? ci dica qualcosa in esclusiva per Telematicus! Il filosofo si fa serio, posa la sua aragosta e meditabondo mormora: - Non ne ho la piu' pallida idea, sono solo un filosofo. Conosco i meccanismi dell'animo umano, ma il suo spirito mi sfugge. Poi stiamo entrando nell'infido campo delle definizioni, bisognerebbe definire cosa sia l'opera d'arte. Mi raccolgo in un attimo di meditazione... - Maestro! a riguardo c'e' ancora un elemento che non ha trattato e che permea il capolavoro, il senso del magico. - Bravo ragazzo! quasi me ne dimenticavo, il fosforo del pesce evidentemente ti giova. Prendi il sistema operativo della Apple ed una persona assolutamente digiuna di informatica. Questa in meno di un quarto d'ora sara' in grado di scrivere e stampare testi in modo professionale. Riuscirebbe, tanto verrebbero belli, a convincere addirittura un branco di dirigenti del marketing su qualsiasi cosa, purche' l'idea sia semplice. E questo, credimi, e' molto piu' magico del riuscire a decimare un branco di mamuth con arco e freccia. Oltretutto per la caccia bisogna avere il fisico, l'occhio e l'addestramento. Poi, per favore, non mi faccia confusione tra il mezzo tecnico, anche il processo di sviluppo fotografico non ha nulla di magico, ed il prodotto finito. - Com'e' bravo Maestro! - Grazie! Confuso, stordito, abbacchiato prendo congedo dal sommo Elesto Tria. Per ora e' tutto, ma forse alla prossima occasione avro' da raccontarvi di un altro stimolante incontro. Il vostro inviato speciale: Renato Rolando 2:334/100.9 [1] cache-col: fazzoletto da annodare al collo sulla camicia aperta. Bibliografia: Non pervenuta. ############ ### ### 5 ### Siamo alle solite... ### ############ di Alessandro Iacopetti ### Riassunto: questa dovrebbe essere la (gloriosa?) rubrica VIVAMIGA. Avrebbe dovuto scriverci quel GAGGIO TRONICO di un looser (vabbe' luser) di Peter Ugone ma si e' vergonato. Pubblico quindi una letterina, inviatami da Alessandro Iacopetti, per farvi fare il solito esame di coscienza (alla Paolo Nuti, i cui editoriali si perdono sempre piu' nel mare della pubblicita', invidia invidia). Alessandro NON pubblichera' articoli su TELEMATICUS, attualmente ha ancora l'Amiga perche' fa conversioni di programmi WC-DOS per una software-house, contrariamente al sottoscritto che ha detto BASTA e l'ha regalato. Ovvero: se gli utenti non appoggiano il PD questo non cresce. :( ------------------------------------------------------------------------------ Innanzitutto mi presento: mi chiamo Alessandro Iacopetti, ho 21 anni e frequento il 2 anno FC di scienze dell'informazione nella citta' dove vivo, cioe' Alessandria. Ti scrivo perche' mi e' passato per le mani il tuo Gali 2.2 [NdE: l'ultima versione che ho rilasciato e' la 2.3], e scusa la franchezza, nonostante trovi il programma abbastanza inutile (non ho neanche visto se funziona), ho apprezzato in maniera smisurata la presenza del sorgente del GP. [NdE: sono commosso dalla tua franchezza :] Qui nella mia provincia non esiste neanche una BBS, non dico per Amiga, maneanche per qualunque altro tipo di computer, per cui sono un po' tagliatofuori dallo scambio via modem di sorgenti e cosucce varie, in particolare le novita' riguardanti il 2.0. Per esempio: la leggenda dice che girino sudisco gli autodocs del kick 2.0. E' vero??? [NdE: e' vero, esistono gia' quelli per il 2.4] Anche io ho fatto alcune cosette per il PD in passato, ed anche io ho potuto constatare le stesse cose che dici tu nel doc di Gali, ovvero un completo disinteresse del cosiddetto "utente", a parte un paio di casi sporadici. Ora non voglio fare crociate, ma penso che cio' sia il risultatodi anni di educazione informatica piratesca, ovvero dire "ho qui una piladi dischi copiati" e nessuno pensa mai a chi ha lavorato dietro a quei programmi, pensando che sia una delle cose inevitabili della vita che i programmi vengano "fatti" da qualcuno. Chi sia in fondo non importa anessuno, tanto "i programmi fatti ci sono sempre stati e ci saranno sempre,perche' l'universo si e' autocreato" o qualcosa di simile. Nella cultura italiana, il soft non e' mai stato un valore, e' un qualcosa che c'e' e basta, che arriva dall'amico dell'amico, dell'amico....Credo che questo sia uno dei motivi del fatto che in Italia il soft PD praticamente non esista. Nessuno si sogna mai di usare, per ipotesi, un WP di PD, certamente limitato, ma che molto probabilmente ha tutte le opzioni necessarie asoddisfare le esigenze della persona media che ogni tanto scrive qualche lettera, quando allo stesso prezzo del WP di PD (ovvero a costo zero) puoi avere il ProWrite con tutte quelle opzioni che "non so a cosa servono basta schiacciare i tasti e scrivere". Certo se il ProWrite si trovasse solo al suo vero prezzo, molta gente userebbe il WP di PD, qualcuno lotroverebbe scomodo e magari scriverebbe la sua versione, cosi' avremmo 2 WP di PD ed una persona che ha acquisito esperienza nello scriverlo. Credo che il giro vizioso attuale delle cose, freni molto la creativita' della "scena italiana". [NdE: idea interessante, bisognerebbe proporla ad Elesto Tria] Dentro questo disco troverai alcuni miei programmi, mi piacerebbe avere il tuo parere in proposito, nonche' scambiare idee ed esperienze e docs... La versione 1.0 di TucaNenta e' apparsa nella rubrica PD di MC 115 (mi pare), mentre El Maso su Amiga Byte 33. Alessandro Iacopetti Via Micca 1815100 Alessandria NdE: En passant vi faccio notare come sia il tipico italiano, buono solo a lamentarsi, ma quando si tratta di fare un po' di informazione su Telematicus per sensibilizzare le folle... per carita', ha un sacco di cose da fare ~:) E' mia premura chiarire che non ho avuto l'autorizzazione a pubblicare questa lettera (per togliere subito dei dubbi a qualcuno), ne' d'altronde l'ho chiesta. ############ ### ### 6 ### IL GERGO HACKER - PARTE 23 ### ############ Eric S. Raymond ### Riassunto: incredibile ma vero! Siamo giunti alla "H". Un grazie alla perfetta traduzione dell'ottimo :] .mau. ------------------------------------------------------------------------------ {= H =} [h infisso: dal mondo SF] Un metodo per "marcare" parole comuni nel senso linguistico, cioe` facendo fare attenzione al fatto che si stanno usando in un modo nonstandard, ironico o umoristico. Orig. nella frase "Bheer is the One True Ghod" [La Bhirra e` l'Unico Vero Dhio] di decenni orsono. La scrittura con l'h infisso di "Ghod" e altre parole si diffuse nella controcultura degli anni sessanta per mezzo dei fumetti underground, e tra i primi hacker sia per mezzo della controcultura che dal mondo SF (a quei tempi, c'era una forte sovrapposizione tra tutti e tre). Piu` recentemente, l'h infisso e` diventato una caratteristica prevedibile nei nomi dei benchmark, come Whetstone, Dhrystone, Rhealstone; prob. cio` deriva dal nome originale Whetstone, influenzato dell'uso dell'h infisso. [ha ha, ma serio: dal mondo SF, orig. come mutazione di HHOK, "Ha Ha Only Kidding"] Una frase che cattura bene il gusto di molti discorsi hacker; spesso vista abbreviata in HHOS. Applicata specialmente alle parodie, assurdita` e scherzi ironici che sono sia intesi che compresi come comprendenti una quantita` possibilmente inquietante di verita`, o verita` che sono costruite come scherzi e autoparodie. Il gergo hacker contiene molti esempi di HHOS sia in forma che contenuto. Di fatto, l'intera cultura hacker e` spesso sentita come HHOS dagli hacker stessi; prenderla troppo alla leggera o troppo seriamente marca una persona come un esterno o uno in stadio larvale (v. ). Per maggiore illuminazione su questo soggetto, consultate un maestro Zen. Vedi anche . [si potrebbe rendere come "smanettamento"] s.,vt.,vi. 1. s. Originariamente un lavoretto veloce che produceva quanto richiesto, ma non bene. 2. Un lavoro incredibilmente buono, e magari anche lungo, che produce esattamente quanto richiesto. 3. Il risultato di un hack (def. 1 e 2). 4. [hack pulito]: una tecnica intelligente. Anche, un brillante scherzo pratico, dove la pulizia e` correlata all'intelligenza, alla non pericolosita`, e alla sorpresa. Es.: lo scambio di cartoncini di display al Caltech Rose Bowl intorno al 1961. 5. : un rottame (a volte in modo affezionato). 6. vt. Con "together", mettere qualcosa insieme in modo che funzioni. 7. Sopportare fisicamente o emotivamente. "Non posso h. questo calore!". 8. Lavorare su qualcosa (tipicamente un programma). In senso specifico: "Che stai facendo?" "I'm hacking TECO" [inteso nell'immediato]. In senso generale: "Che stai facendo?" "I hack TECO" [inteso come esteso nel tempo]. Piu` generalmente, la frase "I hack X" significa piu` o meno "X e` il mio maggiore interesse (o progetto). "Io h. la fisica dello stato solido". 9. Fare uno scherzo. Vedi da definizione n. 3 e (def. n. 6). 10. vi. Perdere tempo (opp. a ). "Che fai?" "Oh, solo dell'hacking". 11. , : fare h., ma generalmente implica che il risultato ricade sotto le definizioni 1 e 2. 12. [UNIX] Un gioco simile a ma piu` elaborato, distribuito su come sorgente C e molto popolare sotto UNIX e tra i PC. Le versioni recenti sono chiamate `nethack'. 13. Abbrev. per (v.). Le costruzioni su questo termine abbondano. Esse includono: : un addio. Un saluto amichevole tra hackers. : un commento magari inutile ma amichevole, spesso usato come addio temporaneo. Per maggiori informazioni sul significato di vedi l'Appendice A. [attacco hack: poss. per analogia con "Big Mac Attack"] s. Quasi sinonimo di , anche se quest'ultimo implica piu` fortemente una nottata. [valore hack] s. Spesso addotto come la ragione o motivazione per spendere degli sforzi su uno scopo a prima vista inutile, fatto perche` cio` che si ottiene e` un hack. Ad esempio, il MacLISP ha delle feature per leggere e scrivere dei numerali romani, che sono state aggiunte puramente per h.v. . Come una volta un musicista disse del jazz, se non si capisce l'h.v. non c'e` nessun modo per spiegarlo. [smanettone? orig., uno che costruiva mobili con un'ascia] s. 1. Una persona che si diverte a imparare i dettagli dei sistemi operativi e come spingere al massimo delle loro capacita`, opposto a molti utenti che preferiscono solo imparare il minimo necessario. 2. Uno che programma entusiasticamente (anche ossessivamente), o che si diverte a programmare, invece che teorizzare semplicemente sul programmare. 3. Una persona capace di apprezzare l'. 4. Una persona brava a programmare in fretta. Non tutto quello che un h. produce e` un hack. 5. Un esperto di un particolare programma, oppure uno che frequentemente lavora usandolo o con esso: es. "Un hacker UNIX". (Le def. da 1 a 5 sono correlate e le persone che le soddisfano si aggregano). 6. Un esperto di un qualunque tipo. Uno puo` essere ad esempio un h. di astronomia. 7. (deprecato) Un ficcanaso malizioso o indiscreto che tenta di scoprire informazioni infilandosi da qualche parte. Quindi "password hacker", "network hacker". Vedi . [modo hack] s. 1. Cosa si fa durante l'hacking, naturalmente. 2. Piu` specif., uno stato simil-Zen di focalizzazione totale sul Problema che si puo` raggiungere durante l'hacking. L'abilita` di entrare in tale concentrazione a piacere si correla fortemente con l'essere wizard; e` una delle abilita` piu` importanti imparate durante il . A volte amplificato come "deep hack mode" [modo hack profondo]. Essere buttato fuori dall'h.m. (vedi ) puo` venire sperimentato quasi come uno shock fisico, e la sensazione di esserci da` piu` che una leggera assuefazione. L'intensita` di questa esperienza e` probabilmente sufficiente da sola per l'esperienza degli hacker, e spiega perche` molti resistano alle promozioni che fanno loro lasciare posizioni nelle quali possono fare codice. [ciclo hacking: per analogia con "bombing run", missione di bombardamento, o "speed run"] s. Una sessione hack estesa molto oltre le usuali ore di lavoro, spec. una piu` lunga di 12 ore. Puo` causare il "cambio di fase nel modo difficile" (v. ). /hak'ish/ [hackeroso] agg. (anche s.) 1. Che e` o implica un hack. 2. Di o applicabile ad hacker o alla sottocultura hacker. Vedi anche . E` meglio essere descritto dagli altri come h. che descriversi da soli in tal modo. Gli hacker si considerano una specie di elite, anche se una in cui nuovi membri sono caldamente accolti. E` una meritocrazia basata sull'abilita`. C'e` una certa soddisfazione personale nell'identificarsi come un hacker (ma se affermate di esserlo e non lo siete, sarete rapidamente etichettati ). [hackerosita`] s. La qualita` di essere o implicare un hack. (La parola e` considerata buffa; il termine standard e` .) [lett. pelo: si puo` rendere con "tostaggine"] s. Le complicazioni che rendono qualcosa tosto (v. ). "Decodificare i comandi richiede una certa quantita` di h.". Visto spesso nella frase [tostaggine infinita], che connota complessita` estrema. Anche in (che tende a favorire la crescita del pelo): "Il GNU elisp incoraggia i luser a scrivere modi di editing complessi". "Si`, e` davvero un bel po' hairiferous". (o semplicemente: "Hair squared!") [lett. peloso; nei sign. 1 e 2, tosto] agg. 1. Terribilmente complicato. "Il e` incredibilmente h." 2. Incomprensibile. "Il e` incredibilmente h." 3. Di persone, di grande potere, autorevoli, rare, esperte, e/o incomprensibili. Difficile da spiegare se non dal contesto: "Conosce questo avvocato h. che dice che non c'e` niente da preoccuparsi". /hak'mem/ s. Il Memo MIT AI # 239 (Febbraio 1972). Una collezione leggendaria di hack puliti di matematica e programmazione forniti da molta gente all'MIT e altrove. (Il titolo del memo in realta` e` "HAKMEM", che e` una specie di acronimo per "hacks memo".) Alcuni di questi sono tecniche molto utili o potenti teoremi, ma la maggior parte cadono nella categoria delle banalita` matematiche e computeristiche. Un esempio delle voci (con gli autori), leggermente parafrasate: Item 41 (Gene Salamin) Ci sono esattamente 23,000 numeri primi minori di 2 alla 18ma potenza. Item 46 (Rich Schroeppel) La distribuzione di semi piu` *probabile* nelle mani di bridge e` 4-4-3-2, in confronto a 4-3-3-3, che e` quella distribuita piu` *equamente*. uesto perche` il mondo ama avere numeri diversi: un effetto termodinamico che afferma che le cose non rimarranno nello stato di minore energia, ma nello stato di minore energia disordinata. Problema 81 (Rich Schroeppel) Contare i quadrati magici di ordine 5 (cioe`, tutte le disposizioni in un quadrato 5 per 5 dei numeri da 1 a 25 tali che la somma di ciascuna riga, colonna e diagonale sia costante). Ce ne sono circa 320 milioni, non contando quelle che differiscono solo per rotazione e riflessione. Item 174 (Bill Gosper e Stuart Nelson) 21963283741 e` l'unico numero tale che se lo si rappresenta sul come intero o numero a virgola mobile, i pattern dei bit delle due rappresentazioni sono identici. HAKMEM contiene anche alcuni elementi piu` complicati matematici e tecnici, ma questi esempi mostrano parte del suo gusto per il divertimento. /hak'speek/ s. Termine generalmente usato per descrivere un modo di compitazione trovato su molti BBS accademici inglesi e sistemi di chat. Sillabe e parole intere in una frase sono rimpiazzate da semplici caratteri ASCII foneticamente simili o equivalenti, e le doppie usualmente eliminate. Cosi` `for' diventa `4', `two',`too' e `to' diventano `2', `ck' diventa `k'. "Before I see you tomorrow" [Prima che ti veda domani] diventa "b4 i c u 2moro". Apparso inizialmente a Londra intorno al 1986, e probabilmente causato dalla bassa velocita` dei sistemi di chat disponibili, che operavano su macchine arcaiche con sistemi operativi datati, e senza metodi standard di comunicazione. Vedi anche . [NdT: ricordo perfettamente che gia` nella tarda primavera del 1985, quando ho scoperto i primi sistemi di chat (a quell'epoca si chiamavano RELAY) con gli Stati Uniti, e per l'appunto mi collegavo al mainframe del CNUCE con un modem a 300 baud, che veniva gia` usata una specie di hakspek. A parte i classici "c u l8r" e "r u there?", c'era il nickname di un tipo che era "4nik8"...] [hacking a mano] s. 1. La pratica di tradurre da un in assembler customizzato ottimizzato a mano, opposto al tentare di costringere il compilatore a generare codice migliore. Sia il termine che la pratica stanno diventando rari. Vedi : sin. di . 2. Piu` genericamente, costruzione manuale o patch di insiemi di dati che sarebbero normalmente macinati da un utilitt di traduzione e interpretati da un altro programma, e non sono in realta` progettati per essere letti o modificati dagli umani. [piu` o meno, gesticolare, ma solo con le mani] 1. v. Sorvolare su un punto complesso; distrarre un ascoltatore; supportare un'affermazione (magari anche veritiera) con della logica flagrantemente falsa. Se qualcuno inizia una frase con "Chiaramente..." oppure "Ovviamente..." o "E` banale vedere che...", si puo` essere certi che costui sta per h. La teoria dietro questo termine afferma che se si muovono le mani al momento giusto, l'ascoltatore puo` essere sufficientemente distratto da non notare che quello che avete detto e` . Alternativamente, se un ascoltatore fa delle obiezioni, potete tentare di eliminarle facedo un gesto con le mani. 2. s. L'atto di muovere le mani. "Ehi, che h.!" L'uso di questa parola e` spesso accompagnato dal gesticolio: entrambe le mani all'insu`, palme in avanti, facendo ruotare le mani in un piano verticale con perno sui gomiti e/o sulle spalle (dipendente dalla grandezza dell'h.); alternativamente, tenendo gli avambracci fermi mentre si ruotano le mani imperniandosi sul poleo per agitarle. Nel contesto, il gesticolio da solo puo` bastare come commento; se uno speaker fa un'assunzione oltraggiosamente senza supporto, si puo` semplicemente fare ondeggiare le mani in questo modo, come un'accusa molto piu` eloquente di falsita` nella sua logica di quanto le parole possano esprimere. [essere bloccato: lett., essere sospeso] v. 1. Aspettare l'occorrenza di qualche evento; rimanere sospeso fino a che qualcosa accada. "Il programma mostra un menu` e poi si blocca finche` non si digita un carattere." 2. Piu` comunemente, aspettare per un evento che non accadra` mai. "Il sistema si e` bloccato perche` non puo` leggere dal disco che e` andato in crash." Vedi , . s. Un "murphysmo" parallelo al Rasoio di Occam; esso dice "Mai attribuire alla malizia cio` che puo` essere adeguatamente spiegato dalla stupidita`". La derivazione del titolo comune Rasoio di Hanlon e` sconosciuta; un simile epigramma e` stato attribuito a William James. Citato qui perche` sembra essere uno dei favoriti dagli hacker, che si puo` spesso trovare nei files di e nelle schermate iniziali di BBS e reti commerciali. Cio` probabilmente riflette l'esperienza giornaliera degli hacker di ambienti creati da gente bene intenzionata ma dalla vista corta. [infilato a forza] agg. 1. L'inserimento di dati direttamente in un programma, dove non possono essere modificati, in opposizione al prevedere che uno o un hacker possano modificarli facilmente. 2. Nel C, spec. applicato all'usare un valore specifico invece che un #define del preprocessore (vedi anche ). 3. Per estensione, tutto cio` che non e` modificabile, spec. nel senso di customizzabile ai propri bisogni o gusti particolari. [ha la natura X: sembra derivare dai koan Zen della forma "Ha un X la natura Budda?"] agg. Comune costruzione hacker per "e' un X", usato per enfasi umoristica. "Chi non sappia nemmeno usare un programma che contiene un help on-screen ha davvero la natura di !" [collisione hash: dall'uso tecnico] s. Quando usato di persone, significa una confusione nella memoria associativa o nell'immaginazione, specialmente se persistente (v. ). Storia vera: uno di noi [ESR] era una volta al telefono con un amico che stava per andare a Berkeley. Quando gli fu chiesto come pensava che fosse Berkeley, l'amico rispose "Beh, ho questa immagine mentale di donne nudo che lanciano bottiglie Molotov, ma penso che siano semplicemente una collisione nelle mie tabelle hash." E` anche riportata la variante "hash clash". Eric S. Raymond tradotto da .mau. mau@beatles.cselt.stet.it 2:334/100.5 2:332/407.909 ############ IL PROGRAMMINO ### ### 7 ### Stardate ### ############ di Jay Windley ### Riassunto: oscure fonti d'informazione mi hanno consigliato questo programmino. Essendo l'editor mi sono preso la premura di compilarlo. Accetta un parametro "-d" seguito dalla precisione, credo, con cui deve calcolare la data. Sembra abbia a che fare con la data astrale... boh! Un ottimo programma, insomma, che non deve mancare nella programmoteca di nessuno. :) ------------------------------------------------------------------------------ = Original Message =========================================================== * Area : Parcheggio posta * From : Marcello Missiroli, 2:332/504.0 * To : ALL, 2:24100/5.0 * Subj : Stardate.c * Forwarded by Maurizio Codogno on 2:334/100.5 ============================================================================== /************************************************************* * File: stardate.c * Author: Jay Windley * Created: 1 Jan 92 * Copyright: (c) 1 Jan 92 by Jay Windley * Description: prints the current stardate to stdout * *************************************************************/ #include #include #include #define FIT(x,y) while((x)<0)(x)+=(y);while((x)>(y))(x)-=(y) #define MAXPRECISION 7 #define OUTPUTFORMAT "%%%03d.%df" /*---------------------------------------------------------------------* *TAG ( julian_day ); *---------------------------------------------------------------------* * Returns the New Epoch Julian Day for the given Gregorian calendar * day. */ double julian_day (month, day, year) int month, day, year; { int loc_month; int loc_year; int a, b, c, d; loc_month = month; loc_year = year; /* correct for March-based B.C. year */ if (year < 0) loc_year ++; if (month < 3) { loc_month = month + 12; loc_year --; } /* set up A and B for Julian to Gregorian calendar change */ if (year < 1582) b = 0; else if (year == 1582) { if (month < 10) b = 0; else if (month == 10) { if (day < 15) b = 0; else { a = loc_year / 100; b = 2 - a + (a/4); } } else { a = loc_year / 100; b = 2 - a + (a/4); } } else { a = loc_year / 100; b = 2 - a + (a/4); /* century is set up */ } /* fudge for year and month */ c = (int) (365.25 * loc_year) - 694025; d = (int) (30.6001 * (loc_month + 1)); return (double) (b + c + d + day) - .5; } /*---------------------------------------------------------------------* *TAG ( sidereal ); *---------------------------------------------------------------------* * Returns Greenwich Mean Sidereal Time for the given Greenwich Mean * Solar Time on the given NE Julian Day. */ double sidereal (gmt, jd, gyear) double gmt; /* Greenwich Mean Time, decimal */ double jd; /* Julian Day */ int gyear; /* calendar year */ { register double dayfudge, yrfudge, jhund; double initjd, hourfudge, time0, lst; /* find Julian century at start of year */ initjd = julian_day (1, 0, gyear); jhund = initjd / 36525.0; /* apply polynomial correction */ dayfudge = 6.6460656 + (0.051262 + (jhund * 0.00002581)) * jhund; yrfudge = 2400.0 * (jhund - ( (double) (gyear - 1900) / 100)); hourfudge = 24.0 - dayfudge - yrfudge; time0 = (jd - initjd) * 0.0657098 - hourfudge; /* adjust to modulo 24 hours */ lst = (gmt * 1.002737908) + time0; FIT (lst, 24.0); return lst; } /*---------------------------------------------------------------------* *TAG ( main ); *---------------------------------------------------------------------* * Behaves as expected. */ void main (argc, argv) int argc; char *argv[]; { int jd, precis; double gmt, gmst; time_t t; struct tm *tm; char buf[16]; char fmt[16]; if (argc > 1) { if (strncmp (argv[1], "-d", 2) == 0) { if (sscanf (&argv[1][2], "%d", &precis) == 0) { fprintf (stderr, "%s: invalid precision specification\n", argv[0]); exit (1); } if (precis < 1) precis = 1; if (precis > MAXPRECISION) precis = MAXPRECISION; } else { fprintf (stderr, "%s: invalid option\n", argv[0]); exit (1); } } else precis = 1; t = time (NULL); tm = gmtime (&t); jd = julian_day (tm->tm_mon + 1, tm->tm_mday, tm->tm_year + 1900); gmt = (double) tm->tm_hour + tm->tm_min / 60.0 + tm->tm_sec / 3600.0; gmst = sidereal (gmt, (double) jd, tm->tm_year); sprintf (fmt, OUTPUTFORMAT, precis + 6, precis); sprintf (buf, fmt, (double) jd + gmst / 24.0); puts (buf); } ============== end stardate.c ================================================ ############ NOTIZIE FIDONET REGION 33 ### ### 8 ### Il nuovo NC del 334. ### ############ di Landorno Terao ### Riassunto: si riporta l'intervista lampo fatta dal nostro inviato speciale Landorno Terao ad Angelo Verdone, il nuovo NC [1] di 334. L'intervista e' assolutamente veritiera, poiche' inventata di sana pianta dall'inizio alla fine. ------------------------------------------------------------------------------ Arrivo col fiatone all'ultimo piano dell'edificio; una graziosa fanciulla mi accoglie all'ingresso eclissandosi, discreta, nelle proprie stanze. Il Verdons oggi e' nervoso, traffica in continuazione col mouse e qualche centinaio di files. Sembra si diverta a riversarli da un posto all'altro. - Cuma l'e' ? - mi chiede senza quasi alzare lo sguardo dal video. In realta' grazie all'innesto bionico non ha veramente bisogno di guardare lo schermo. - Ciao Verdons, sono qui per l'articolo... Durante i convenevoli il Verdons lancia a raffica due o tre programmi, swappa veloce da uno schermo all'altro - scopro cosi' di sfuggita che qualcuno e' collegato e sta puppando - arriva addirittura a resettare il suo 3000 senza mandare down il puppatore che non si accorge di nulla!! Un vero maestro. Eccolo, signori, il primo NC italiano su Amiga [NdE: il primo NEC su Amiga e' stato Mariuo Mure'] - era ora che certi veti e miti cadessero - dice il Verdons, che da sempre predica che la telematica non ha un colore, soprattutto essendo lui il nero. ~:) - La telematica e' di tutti - e si abbandona ai ricordi, alle sue scorazzate per i vari BBS a caricare files per tutte le macchine con pochi utenti, per motivare i vari sysops ad aprire aree per tutti i sistemi. Il Verdons, signori, e' una furia! Il suo HW e' da panico, un 3000 corazzato con 16Mb di RAM a 32 bit, un 68040 innestato a bulbo nella sua carcassa - quasi 400 Mb di HD, il 3000 e' perennemente smontato - un syquest [3], un lettore CD, 2 modem (un dual standard della US Robotics ed un cartoccio a 2400/MNP Italtel), un 2000 di scorta o supporto e due monitor. Senza tralasciare la stampante Canon BJ 300 a getto d'inchiostro... - Tu sai che sono un casinista - mi dice confidenzialmente - ma non per quanto riquarda la Sacra Rete. Nessuno con me ha ancora mai perso un matrix - e con piglio sicuro uccide un task, mentre ne inchioda un altro. Intanto il puppatore sparisce; ne subentra subito uno nuovo, la BBS sembra piuttosto frequentata. Il Verons preso da raptus ittico cavalca con furia selvaggia i vari programmi che gestiscono la BBS e l'organzizzazione dell'incarico di NC. C'e' il GCC, perennemente in a (alpha *:)= ) release, impiegato come tosser, scanner, editor [2] e macchinetta del caffe'. Siamo alla 4.0a ed ancora non c'e' stata una 1.0 ufficiale dal doc, il mitico Davide Massarenti. Usa il TrapDoor (giunto all a 1.83) come mailer [2]. Per la BBS sta vivisezionando TransAmiga. [NdE: il numero di versione non e' pervenuto :(] - Quegli stronzi di FALCON BBS, ho spedito, quasi qualche anno fa i soldi per la registrazione ed ancora non ho ricevuto nulla. - Borbotta, agitandosi e swappando task. Poi mi guarda poco convinto: - cosa vuoi ? - L'intervista... - Ah, gia'! E stacca il puppatore spegnendo il modem - mi stava antipatico - sogghigna. Signori, che uomo! quest'indomabile amgighista. Un vero pioniere dell'informatica ancor prima della telematica. Riuscira' forse ad essere vero successore della figura dei mitici Jennings, Rutigliano, Carcillo... ? Oggi e' arduo azzadare ipostesi. Comunque i nodi ed i point della zona 334 possono dormire sogni tranquilli, c'e' il Verdons che veglia su di loro. Affiancato, non dimentichiamolo, da figure che, benche' WC-DOSSIANE, non per questo ci devono apparire meno mitiche, parlo di quei sysops della rete che, indefessi, da secoli non ci fanno perdere un messaggio di una qualsiasi area. Beh... diciamo quasi! - Comunque - boffonchia il Verdons - il 334 e' in buone mani con noi, er trio Lescano. Con Cristofaro, Russo, Verdone (rispettivamente BACKBONE, NEC, NC [1]) siete in una botte di ferro. Un grazie di cuore a tutti questi Bravi Ragazzi, che col sudore del loro modem ci lasciano cazzeggiare tutte le sere fino a tardi. Landorno Terao Note: [1] RC, NC, NEC: i loro significati si possono trovare sulle pubblicazioni ufficiali della Sacra Rete Fido, o nei numeri di Telematicus sull'argomento FIDONET. [2] tosser, mailer, scanner: i loro significati si possono trovare sulle pubblicazioni ufficiali della Sacra Rete Fido, o nei numeri di Telematicus sull'argomento FIDONET [NdE: si, lo so, sono un pigro, non ho voglia di cercare i numbers :) ] [3] SyQuest: un lettore di dischi rigidi rimuovibili, di 40/80Mb, con interfaccia SCSI. ############ ### ### 9 ### NOTIZIE FIDONET REGION 33 ### ############ NEWS ### *** net 331 *** *** net 332 *** *** net 333 *** Nessuna risposta al matrix in tempo utile. *** net 334 *** Nel net 334 e' nata una nuova BBS, con l'indirizzo 2:334/503 di Gabriele Doglio. Questa splendida BBS, il cui nome non mi e' pervenuto, gira su Amiga. Ci aspettiamo quindi GRANDI COSE dal Gabriele. Telematicus puo` essere downloadato dai seguenti nodi Fidonet: 334/100 - 011-3299706 | 334/104 - 011-502423 | 334/105 - 011-2238389 335/211 - 099-4746313 | 335/215 - 099-4746044 | 331/112 - 0341-360511 333/603 - 040-3783111 | 332/315 - 0721-30783 | 334/107 - 011-890084 da Sintel, 011-596274, e dai nodi ISN 331/301 - 02-76006857 | 331/106 - 0332-706469 | 331/201 - 030-293250 331/202 - 0373-273188 | 331/206 - 0523-896512 | 331/318 - 0382-575369 332/206 - 019-853037 | 332/404 - 051-554430 | 332/305 - 0541-777003 332/402 - 051-6331730 | 332/403 - 051-6231940 | 332/102 - 055-2364065 332/108 - 055-2298120 | 332/502 - 0522-824379 | 332/504 - 059-450643 333/304 - 049-9200386 | 333/207 - 0445-530103 | 333/401 - 0471-200004 333/404 - 0474-21123 | 333/505 - 0422-431041 | 333/507 - 0431-430945 334/306 - 0121-542795 | 335/210 - 081-5709527 | 335/405 - 06-315323 #### End of TELEM027 ####