Se perdo te (Patty Pravo) S. Bardotti-Korda, 1969, Ed. BMG Ariola Tonalita: Fa maggiore; tempo: 4/4 Stuttura: intro (strum.) - strofa - ritornello - strofa - ritornello - strofa - outro (strum., sfumato) La canzone non si discosta molto dal cliché "anni 60" della produzione canzonettstica italiana. Occorre però dare atto agli autori di avere usato alcuni trucchi interessanti, e naturalmente lodare la voce della Nicoletta Strambelli. Ma passiamo subito alla struttura armonica del brano. Intro: |Sib |Fa |Solm |Rem |Sib |Sol7 |Do4 |Do | Fa: IV I ii vi V-di-V V Sib: I V vi iii VI ?? L'introduzione presenta subito una particolarità: non inizia con la tonica. Ho scritto apposta, sotto la corretta analisi armonica degli accordi, quella che si avrebbe nella tonalità di si bemolle per fare notare che in realtà almeno per le prime quattro battute la successione sembrerebbe perfettamente naturale. Per dimostrarlo, si provi a suonarle, proseguendo con Mib, Fa, Sib ... Il mantenere fermo il re minore serve sicuramente ad avvicinare l'orecchio alla tonalità di fa, ma lo scopo è pienamente raggiunto con l'accordo sospeso sul do, che rafforza ancora di più la cadenza già preparata con il sol7 (in funzione di dominante della dominante) Strofa: |Fa |Do/Mi|Rem |Lam |Sib |Do4 |Fa |Do | I V vi iii IV V I V |Fa |Do/Mi|Rem |Lam |Sib |Do4 |Fa | | I V vi iii IV V I Sedici battute, divise in due parti praticamente identiche (manca solo il do all'ultima battuta), e un giro armonico che raccoglie praticamente tutti gli accordi cosiddetti "vicini" alla tonalità: manca solamente il sol minore. Anche qua ci sono alcune particolarità cui fare attenzione, però: innanzitutto, il basso scende regolarmente dal fa al sib, tranne per il fatto che non c'è il rivolto sul la minore, che dovrebbe essere in posizione di sesta e quindi avere il do al basso, esattamente come il do ha il mi al basso. Se provate a suonare la versione con il basso che scende regolarmente, vi accorgerete che è molto più banale: la scelta serve pertanto a dare qualcosa di nuovo. Anche l'avere l'accordo di do sospeso non è standard: la cadenza ne risulta un po' indebolita, tanto che viene subito ripetuta. La cosa più importante da notare, però, è l'interpretazione. Patty Pravo non solo anticipa l'accento musicale come capita spesso nella musica pop, ma esagera quest'anticipazione, tanto che l'accento musicale capita quasi due sillabe prima di quello metrico. Dico quasi, perché in realtà la vera posizione è leggermente in ritardo, come si addice a una vera signora. Ultima osservazione: nelle ripetizioni della strofa, la seconda parte è cantata in maniera differente. Il giro armonico è perè lo stesso. Ritornello: |Rem |Do |Sib |Do |Rem |Do |Sib |Do | ii V IV V ii V IV V |Sib |Lam/Fa|Solm |Rem | | |Sol7 |Do4 Do| IV iii ii vi V-di-V V Anche qua sedici battute, divise in 4+4+8. Notate che si evita di proposito di usare la tonica: troviamo perciò un insieme di cadenze evitate (dopo la quarta e l'ottava battuta ci piacerebbe sentire un bel fa maggiore...) Per coerenza, non si passa al fa nemmeno alla battuta 12, dove il basso discendente lo porterebbe in maniera naturale. Evitare le banalità sembra il leit motiv di quesa costruzione: e ad ogni modo un accordo di fa in quella posizione sarebbe stato debole e avrebbe richiesto un'elaborata costruzione a seguire. La soluzione scelta è stata un'altra: ci si è fermati sul re minore per tre battute (una più che nell'introduzione) e si è ripetuta la cadenza iniziale, anche se si è dovuto stringere in una sola battuta la dominante. Più che di accordo sospeso, in questo caso penso che sia più opportuno pensare a un'appoggiatura. Outro: si ripetono semplicemente le prime otto battute della strofa.