Non insegnate ai bambini |[Do][Do7+]|[Do][Do7+]|[Fa] | |[Do][Do7+]|[Do][Do7+]| [Do]Non insegnate ai bam[Do7+]bini \[Do]non inse[Do7+]gnate la vostra mo[Lam]rale [Fa]è così stanca e malata potrebbe far [Do]male[Do7+][Do][Do7+] [Mi7]forse una grave imprudenza è lasciarli in balia di una falsa cos[Lam]cienza.[Lam/Sol] [Fa]Non elogiate il pensiero che è [Mim]sempre più raro [Rem]non indicate per [Sol]loro una via cono[Lam]sciuta[Lam/Sol] ma se proprio vo[Fa]lete insegnate sol[Sol]tanto la magia della [Do]vita.[Do7+][Do][Do7+] [Do]Giro giro tondo [Do6]cambia il [Do]mondo. [Do]Non insegnate ai bam[Do7+]bini \[Do]non divul[Do7+]gate illusioni so[Lam]ciali [Fa]non gli riempite il futuro di vecchi ide[Do]ali[Do7+][Do][Do7+] [Mi7]l'unica cosa sicura è tenerli lontano dalla nostra [Lam]cultura.[Lam/Sol] [Fa]Non esaltate il talento che è [Mim]sempre più spento [Rem]non li avviate al bel [Sol]canto, al teatro, alla [Lam]danza[Lam/Sol] ma se proprio [Fa]volete raccontategli il [Sol]sogno di un'antica spe[Do]ranza.[Do7+][Do][Do7+] [Do]Non insegnate ai bambini [Si7]ma coltivate voi stessi il cuore e la [Mim]mente [Sol7]stategli sempre vicini [La7]date fiducia all'amore, il resto è [Sol]niente.[Sol/Fa][Do/Mi][Do] [Do]Giro giro tondo [Do6]cambia il [Do]mondo. [Do]Giro giro tondo [Do6]cambia il [Do]mondo. _Non insegnate ai bambini_ può essere visto come il testamento spirituale di Giorgio Gaber, e non è certo un caso che sia stata scelta come accompagnamento musicale al funerale del signor G. Accade spesso nelle sue canzoni che il testo sia preminente rispetto alla musica, ma in questo caso la cosa è immediatamente visibile: il tempo è infatti lentissimo, e ci sono lunghe pause tra le parole, che si avvertono declamate con fatica. Musicalmente, la struttura del brano è la seguente: intro (strum.) - strofa A - strofa B - ritornello - strofa A - strofa B - middle8 - ritornello (due volte) INTRO: Cinque battute, semplicemente per dare il segnale della tonalità (I - IV - I) e dello stile musicale (il passaggio con l'accordo di settima maggiore). STROFA A: |Do Do7+ |Do Do7+ |Lam | | Do: I vi |Fa | |Do Do7+ |Do Do7+| IV I |Mi7 | |Lam Lam/Sol | V-di-vi vi Formalmente si potrebbe considerare un'unica strofa data dall'insieme di A e B; però preferisco esplicitare una divisione che è anche nello stile musicale. La strofa A è composta da 11 battute, un numero indubbiamente poco standard. La tonalità è chiaramente il do maggiore, salvo una modulazione finale verso il relativo la minore. La sua struttura non prevede un accordo di dominante, lasciando al più debole passaggio attraverso la sottodominante l'affermazione della tonalità. Anche il passaggio in la minore è molto rapido: infatti il basso scende immediatamente al sol per introdurre la strofa B. Questo è l'unico punto, tra l'altro, dove si rompe la struttura "un accordo ogni due battute": i do7+ sono infatti semplici coloriture. STROFA B: |Fa |Mim |Rem Sol7 |Lam Lam/Sol | IV iii ii V vi |Fa |Sol |Do Do7+ |Do Do7+ | IV V I Otto battute dove il ritmo armonico accelera improvvisamente. Da notare il passaggio inusuale IV-iii, e la cadenza evitata, vale a dire il la minore invece che il do che ci si aspetta. Questo è l'equivalente musicale di affermare "sì, ho detto queste cose, ma non è ancora finita!" In questo contesto, credo si comprenda meglio l'esortazione a non *insegnare* loro il teatro, che deve essere piuttosto sentito come cosa loro, e non materia di studio. RITORNELLO: |Do | Do6 |Do |Do | I Quattro battute fisse sulla tonica, con giusto la coloritura di una sesta aggiunta. La melodia è discendente, direi più per tendere al riposo che alla disperazione: non sono riuscito a capire se nel testo "il mondo" sia un soggetto, come nel girotondo originale, oppure complemento oggetto, esortando così l'ascoltatore a cambiare questo mondo. MIDDLE 8: |Do |Si7 |Mim |Sol7 |La7 |Sol Sol/Fa |Do/Mi Do | Do: I V-di-iii iii V II-di-V V I6 I Sol: IV V-di-vi vi I II I La parte indubbiamente più interessante dal punto di vista armonico. Sette battute - anche qui Gaber preferisce lasciare perdere le divisioni usuali e accorciare la struttura, forse anche per compensare il tempo lento. L'accordo di si maggiore, che è estraneo alla tonalità di do maggiore, introduce in realtà una strana modulazione... in sol maggiore. Sì, alcuni potrebbero dire che in realtà il si maggiore è la dominante del mi minore, ma armonicamente siamo ancorati in una tonalità maggiore. Resta interessante il modo in cui la cadenza in sol viene presentata: utilizzare il secondo grado maggiore (il la, insomma!) come sostituto della dominante è usuale solamente all'inizio di una melodia, non alla sua conclusione. Anche il passaggio finale risulta interessante, perché evita la cadenza classica V-I, anticipandola. Detto in altro modo, dopo il do maggiore in primo rivolto e quindi con il basso mi, ci si aspetterebbe un sol (maggiore oppure settima), e infine il do che conclude la cadenza. Trovarsi subito il do, invece in un certo senso sembra dire "no, siamo già arrivati dove volevamo!"