Bufalo Bill
Francesco De Gregori


 Una ballata di De Gregori (che per una volta si strozza arrivando fino
 al sol acuto...) dove si possono vedere molto bene le caratteristiche
 compositive del nostro, che tende a usare gli accordi classici, piegando
 la melodia al testo e aggiungendo ogni tanto qualche trucchetto armonico
 inaspettato.
 
 Il brano inizia in do maggiore, con una modulazione a metà verso il re
 maggiore: la sua struttura è
 
 Intro - Strofa - Rit. 1 - Intermezzo - Rit. 2 - Outro (strum.)
 
 anche se devo ammettere che ho barato un po' a dare i nomi, visto che non
 c'è poi tutta quella differenza: ma come noto sono un maniaco dell'ordine.
 
 Vediamo piuttosto come funzionano le strutture.
 
 
 Introduzione: 
 
 Niente da dire sulla prima parte: è un unico accordo di do maggiore
 (con qualche accenno di sesta aggiunta), e anche la melodia si limita
 quasi solo alle note che compongono l'accordo di do.
 
 
 Strofa:
 
 Finalmente ci si schioda dal do, si aggiunge la base ritmica e ci si
 accorge che il tempo è un inconsueto 3/4, più che un 6/8 anche possibile.
 
                |Do     |  (8x)
 Do:             I
    ... ero un raGAZzo che giocava a ramino ...
 
       |Rem   |      |Sol   |      |Rem   |      |Sol   |       |
        ii            V             ii            V
 
       |Do    |      |      |      |Lam   |      |      |. Sol . |
        I                           vi                     V
 
       |Do    |      |      |      |Lam   |      |      |. Sol . |
        I                           vi                     V
 
       |Do    |      |      |      |
        I                           
 
 Nelle 36 battute abbiamo un inizio con ben otto battute ancora sul do
 (un modo come un altro per stabilire la tonalità!), quindi un secondo
 gruppo di otto battute che non è nient'altro che una cadenza allungata di
 nuovo verso il do. Le successive 16 battute usano la classica struttura
 che alterna la tonica (il do) con la relativa minore (il la minore),
 con un sol maggiore aggiunto in fondo tanto per dare l'idea (ancora una
 volta!) di una cadenza. Insomma, gli accordi si sono un po' mossi ma
 siamo sempre in do, non c'è dubbio. Solo con l'ultima battuta, il basso
 sembra accennare a una modulazione verso il Fa maggiore, modulazione che -
 ovviamente - non ci sarà.
 
       
 Ritornello 1:
 
       |Fa    |      |      |      |Do    |      |      |      |
 Do:    IV                          I
 
       |Re    |      |      |      |Sol   |Lam7  |Sol/Si|Sol7  |
        V-di-V                      V   
 
       |      |Fa    |      |      |Do    |Lam   |Rem7  |Sol7  |
               IV                   I      vi     ii     V
 
       |      |Do    |      |La    |      ||Re    |Re4   |Re    |Re4   |
 Do:           I             VI
 Re:                         V              I
 
 Il ritornello, almeno nella sua prima incarnazione, presenta un numero
 strano di battute, per la precisione 29. Le prime 16 continuano col
 solito passo lento: ho indicato il re maggiore come quinta-di-quinta,
 e non ho messo numeri romani sotto gli accordi delle battute 14-16,
 perché in realtà si ha semplicemente una cadenza molto arzigogolata,
 tanto che si piglia una battuta in più...
 
 ... e si scopre che in realtà era una falsa cadenza (invece che il do,
 si trova un fa maggiore). Il bello è che questo fa dura solo tre battute,
 e quindi si direbbe che ci siamo rimessi in sesto: falso anche questo,
 perché dopo un rapido giro di do il sol dura due battute invece che
 una. Arriviamo finalmente al do, e scopriamo che c'è un simpatico accordo
 di la maggiore che serve come perno per modulare in re maggiore.
 
 
 Intermezzo:
 
       |Re    |     |Sol   |Fa#m  |      |Mim   |      |La4   |La7   |
 Re:    I            IV     iii           ii            V
 
       |Sol   |La   |      |Re    |      |Si7   |      |Mim   |      |
        IV     V            I             VI            ii
 
       |Re    |     |Sol   |Fa#m  |      |Mim   |      |La4   |La7   |
        I            IV     iii           ii            V
 
       |Sol   |La   |      |Re    |      |Si7   |      |Mim   |La    ||
        IV     V            I             VI            ii    V
 
       |Re        |Re Re7+ Re7|
        I
 
 Confesso che ho fatto fatica a contare la battute:l cambio repentino di
 ritmo e stile mi ha spiazzato, e mi rimane impressa l'idea che in realtà
 non ci sono quattro gruppi di nove battute, ma dei normalissimi gruppi
 da otto, e il Nostro rubicchi qua e là il tempo per dare l'impressione
 di avere una battuta in più.
 
 A parte questa sensazione, possiamo vedere che l'intermezzo si divide in
 due parti praticamente identiche. Armonicamente, il passaggio I-IV-iii
 è un marchio di fabbrica per De Gregori. Lascia invece spiazzati la
 non-cadenza che si ha: normalmente il Si7 in re maggiore può essere visto
 come una V-di-V-di-V (e risolvere quindi con Mi7 - La7 - Re) oppure come
 VI (e risolvere con Mim - La - Re). L'armonia sembra seguire questa
 seconda strada, ma in realtà rimane sospesa sul mi minore, tanto che
 per un istante ci si chiede se non sia cambiata nuovamente la tonalità.
 
 Nella ripetizione della frase, fortunatamente, si sente l'accordo di la
 maggiore, e la risoluzione in re maggiore (che subito ci manda verso il
 sol... e di nuovo allo stile precedente!)
 
 
 Ritornello 2:
 
       |Sol   |      |      |      |Re    |      |      |      |
 Re:    IV                          I
 
       |Sol   |      |      |      |Re    |      |      |      |
        IV                          I
 
       |Mi    |      |      |      |La    |Sim7  |La/Do#|La7   |
        V-di-V                      V
 
       |Sol   |      |Re    |Sim   |Mim   |La7   |Re    |      |
        IV            I      vi     ii     V      I
 
       |      |      |Sim   |      |      |      |Re    |      |
                      vi                          I
 
       |      |      |Sim   |      |      |      |Re    |      |
                      vi                          I
     
 Il secondo ritornello è molto simile strutturalmente al primo, anche
 se il conto delle battute non quadra. Nulla da aggiungere, insomma,
 se non che il finale sfrutta nuovamente il passaggio I-vi.
 
 
 Outro:
      
      |Re       |Re Re7+ Re7 |Sol       |Solm     |Re6      |
       I                      V          v         I
 
 Queste ultime battute, molto rallentate, servono a dare ancora di
 più la sensazione di "canzone country/western che termina". Notare la
 strumentazione (pianoforte e tastiera) e la cadenza che usa l'accordo
 minore della dominante. E a dire il vero, a me vengono in mente "Alla
 sera laggiù nella valle" e "Desperado". Sarà un caso?