".mau." FAQ
Tutto quello che vi siete chiesti a proposito della
firma meno compresa in Italia
Ebbene sì, è giunto il momento di specificare una volta per
tutte la storia dietro alla mia firma. Sembra impossibile, ma
è ormai diventato non dico l'argomento del giorno, ma comunque
un generatore di chiacchiere e informazioni scorrette. Visto che
presumo di potere avere l'ultima parola in proposito, ecco una
serie di domande e risposte che ti permetterà di dormire meglio
la notte, di diventare un sex symbol e tutte le solite cose
promesse ma mai ottenute dai maggiori santoni, Internet e no.
Nella migliore tradizione Usenet, il file è strutturato come una
serie di domande e risposte. Buona lettura...
- Come si scrive .mau.?
- Come indicato sopra. Un punto, le lettere minuscole "m", "a",
"u", e un altro punto. Per le regole della grammatica italiana, se
una frase termina con ".mau." si omette il punto finale (e quindi
ne rimane solo uno), ma altrimenti esso rimane, anche ad esempio
prima di una virgola. E' corretto, ma non standard, scrivere Mau
(senza punti, con la M maiuscola)
- Come si pronuncia .mau.?
- Ci sono due modi, entrambi leciti: /puntomau'punto/ oppure
/dotmau'dot/. Scegli quello che preferisci.
- Quando è nato il nome?
- Nel 1989, quando cominciai a scrivere su Fidonet (stranamente,
ero già un veterano BITNET, DECnet e Internet, ma non mi era mai
venuto in mente di crearmi una firma). La scelta fu dettata da una
serie di circostanze. Innanzitutto, il mio nome veniva già
abbreviato in "Mau", quindi la scelta per la firma era rafforzata,
specialmente perché non ho mai amato le firme molto lunghe. Però
un mio amico si firmava già Mau, quindi non potevo limitarmi al
semplice nome. Amando la simmetria, ho iniziato a giocare ad
aggiungere due caratteri "uguali" ai lati del nome. Dopo avere
provato con "//", "**", "()" alla fine ho deciso che la soluzione
migliore era quella che accendeva il minore numero di pixel. La soluzione
ottima (ricorda che sono un matematico!) userebbe uno spazio per non
accendere nessun pixel, ma ovviamente non si può vedere se gli
spazi ci sono o no. La scelta immediatamente subottimale, limitandoci al
set di caratteri US-ASCII, era il punto. E così fu.
- Cosa c'è di vero nelle voci che i due punti stanno per
"dott. dott."?
- Quando ho creato la firma, non ero ancora due volte dottore,
quindi le voci sono false. E' vero però che nel seguito ho giocato
con questa coincidenza: quando in un'area privata Fidonet (la
KURGAN, per chi sa di cosa sto parlando) decidemmo di usare tutti
pseudonimi, il mio consistette semplicemente nell'avvicinare i
due punti, come in mäu. Ci fu anche una simpatica
discussione su cosa sarebbe successo se avessi preso una terza
laurea (sarei diventato .mau: o :mau. ?), e sui problemi di
equilibrio che mi sarebbero sorti se i punti si fossero venuti a
trovare entrambi dallo stesso lato.
- Ma pensi davvero che la tua firma sia divertente?
- No, ma non penso siano divertenti nemmeno le megafirme che
vedo in giro. Una firma serve semplicemente per identificare una
persona: a questo punto preferisco farlo con il minore numero di
byte possibile, per non essere troppo intrusivo.
- Cosa pensi delle persone che copiano la firma con i due punti?
- Non posso negare che la cosa mi fa provare un certo qual
piacere, visto che significa che ho creato un (piccolo) culto
senza cercare di farlo. Puoi essere perciò certo che non mi
metterò mai a minacciare chi si firma così :-)
- Cosa provi quando trovi il tuo nome scritto ".mau", senza il
punto finale?
- La cosa mi dà parecchio fastidio, esattamente come quando
il mio cognome viene scritto scorrettamente. In un certo senso, è
una negazione della mia identità... Piuttosto, come ho detto
sopra, scrivi semplicemente Mau e nessuno si preoccuperà.
- E che ne dici di tutte queste domande sulla tua firma?
- Continuano a stupirmi. Non mi sembra che sia poi così
strana: è sicuramente piuttosto personale, d'accordo, ma si
potrà pure avere qualcosa di personale anche nel ciberspazio!
versione 1.00 - 01 apr 1998
© Copyleft .mau., sotto la GPL license