il manifesto - 24 Luglio 2005 chip&salsa pagina 11
 

taglio basso

Aiuto! Torna l'utopia illuminista, stavolta senza limiti
Il progetto Wikipedia al centro dell'attenzione - e della disapprovazione - della rivista dei gesuiti Civiltà cattolica
Quali i limiti veri? La sfida difficile: costruire un sapere «scientifico» tramite una discussione aperta anche ai non specialisti

RAFFAELE MASTROLONARDO
Utopie democratiche e principio di autorità tra illuminismo e relativismo. Non è il titolo di un austero convegno di storia della filosofia. E nemmeno l'ultima esternazione di Marcello Pera. Sono i termini del dibattito sulla nuova modalità di produzione della conoscenza resa possibile dalle tecnologie wiki. Una discussione che, complice la scarsità di notizie dell'estate, è approdata domenica scorsa sulle pagine culturali del Corriere della Sera con un titolo drastico: «L'enciclopedia Web non piace ai gesuiti». Origine della querelle un articolo apparso sull'ultimo numero di Civiltà cattolica, rivista della Compagnia di Gesù. Firmato da Antonio Spadaro, professore incaricato di «Giornalismo culturale e letteratura» presso la Pontificia Università gregoriana di Roma, il saggio descrive con competenza il funzionamento di Wikipedia, l'enciclopedia online alla quale tutti possono liberamente contribuire. Pregi e difetti dell'impresa descritti con rigore gesuita e indubbia equanimità, ma attribuiti a una matrice culturale sospetta: il «sogno illuminista di descrivere il mondo» che «si scontra con le difficoltà di accreditarsi come compendio di sapere credibile». Un progetto animato da un'utopia «a suo modo, ambigua» in cui la «democrazia assoluta del sapere e la collaborazione delle intelligenze molteplici» rischia di «nascondere una nuova forma di torre di Babele, che ha il suo tallone di Achille non solo nell'inaffidabilità, ma anche nel relativismo».

A questi dotti rilievi la comunità di Wikipedia ha reagito rimanendo fedele al motto che la contraddistingue: punto di vista neutrale, sempre. Il NPOV (Neutral Point of View), che i wikipediani si impegnano ad assumere nella redazione delle voci per la loro enciclopedia, non li abbandona neanche nelle polemiche. E non appena un membro della comunità lancia l'allarme sulla pagina che Wikipedia dedica alla discussione del saggio di Spadaro («Io comincerei a stare in guardia, condanna in agguato. Si comincia col relativismo e si finisce scomunicati», avverte DAF), c'è subito qualcuno che si affretta a ridimensionare il rischio-Inquisizione. Le critiche di Civiltà cattolica, spiega l'utente Balubino, sono «legittime» e «prima di giudicarle bisognerebbe leggerle». Anche perché «un articolo sulla rivista dei gesuiti è un'opinione come un'altra, non certo una scomunica, né una presa di posizione ufficiale del Vaticano».

Allenati a discutere, ad accogliere le proposte altrui nella speranza di migliorare la qualità dell'enciclopedia i wikipediani trasferiscono nell'agone polemico un atteggiamento altrettanto laico. «Parlano di noi, il che significa che ci ritengono abbastanza importanti», afferma Cruccone. Senza contare che i rilievi dei gesuiti potrebbero anche essere argomentati «in modo diverso da altre critiche che riceviamo» e quindi «evidenziare qualche lato debole del progetto e spingerci a migliorarlo». Concetto ribadito da Fede, che in nome del NPOV si chiede: «Ma insomma, qualche difettuccio ce lo avremo pure noi, no?. Sempre meglio scoprirli prima che dopo». Quanto al relativismo, poi, «davvero tutte le opinioni sono egualmente rispettabili? C'è gente che è dell'opinione di riaprire Auschwitz». Mentre Amon, preoccupato di dare al discorso una base concettualmente più rigorosa , invita a «distinguere il relativismo etico dal relativismo della conoscenza.», ricordando che «l'enciclopedia ha il crisma della scienza e quindi rientra sotto la relatività (termine più corretto) doverosa della conoscenza». Non tutte le posizioni che si richiamano ad una qualche nozione di oggettività sono uguali, infatti. «Se un cattolico usa il termine relativismo, non significa per forza che si stia ricollegando alle polemiche recenti», ribadisce Balubino, consapevole che il dibattito innescato da Civiltà cattolica è forse pensato per restare ad un livello più alto di quello dei teocon nostrani che brandiscono gli «ismi» come armi improprie.

E mentre Sn.txt, non è sorpreso che «le wiki non possano ricevere plauso da un'organizzazione che vive e si perpetua di dogmi, come tutte le religioni rivelate», . mau preferisce cercare un punto di incontro attraverso un ribaltamento ispirato da un atteggiamento di tolleranza decisamente volterriano. Ecco dunque i link ad altre pubblicazioni di Spadaro per «indicare che qualunque cosa abbia scritto sarà sicuramente bene argomentata... il che non significa che sia implicitamente accettabile».

Relativismo? Forse. Illuminismo? Chissà. Certo è che i philosophes guarderebbero con simpatia a questo gruppo di individui devotamente dedicati alla diffusione del sapere attraverso il confronto. Una comunità convinta che tutte le opinioni vanno ascoltate, ma non tutte sono uguali: ciascuna va valutata in base alla qualità e alla solidità degli argomenti che propone. Senza allarmarsi troppo, anche se vengono da un pulpito non distante dal Vaticano. Ben sapendo che in Italia, nell'anno del Signore 2005, Voltaire e Diderot sarebbero più preoccupati se la taccia di relativismo ed illuminismo arrivasse dal presidente del Senato invece che da un attento e documentato studioso gesuita. Allora sì, giravolte della storia, che si potrebbe parlare di anatema.