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Di come Amazon ammazzò Book Depository

Una delle fregature di Brexit, almeno dal mio piccolo punto di vista, è che avevo smesso di comprare libri da Book Depository. Personalmente lo trovavo più amichevole di Amazon, e i prezzi erano più o meno gli stessi. Certo, non ti dovevi aspettare la consegna in 24 ore, visto che spedivano con Royal Mail: ma in una settimana i libri arrivavano, e come potete immaginare io sono un acquistatore compulsivo ma non ho quasi mai troppa fretta di leggere ciò che compro.

Tutto questo era rimasto uguale anche dopo che Amazon aveva comprato Book Depository nel 2011. Ma lo scorso aprile Amazon, con la scusa di tagliare posti di lavoro, ha deciso di fare fuori il vecchio marchio. Non ho idea di quanti dei 9000 posti di lavoro in meno arrivassero da lì, ma non credo molti; diciamo che anche questo è stato un modo per togliere una concorrenza che pure era solo formale.

nazionalità elargite

Il governo italiano ha conferito la cittadinanza italiana a Indi Gregory, la bambina inglese di otto mesi che soffre di una grave malattia genetica. Non è il primo caso: come ricordato dal Post, cinque anni fa il governo Gentiloni fece lo stesso. Il tutto «ai sensi dell’art. 9, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 91».

Cosa dice il suddetto comma? «Con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro degli affari esteri, la cittadinanza puo’ essere concessa allo straniero quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato.». Chiaramente la piccola Indi non può averci reso eminenti servizi, e infatti il comunicato stampa spiega che la cittadinanza è stata conferita «in considerazione dell’eccezionale interesse per la Comunità nazionale ad assicurare alla minore ulteriori sviluppi terapeutici, nella tutela di preminenti valori umanitari che, nel caso di specie, attengono alla salvaguardia della salute.». Io mi domando e chiedo: quale sarebbe il nostro interesse ad assicurare ulteriori sviluppi terapeutici? Forse il Bambino Gesù (che comunque sarà pagato dal Governo) ha un trial clinico su questo tipo di malattia, e l’eccezionale interesse è quello di avvicinarsi a una cura? Mi sa di no, o almeno una rapida ricerca nel sito dell’ospediale pediatrico non mi ha fatto trovare nulla. Quali sono i valori umanitari che non sono invece presenti nel trattamento dei migranti?

DIciamocelo: questa povera bambina è semplicemente una pedina in un gioco puramente politico.

Ultimo aggiornamento: 2023-11-07 15:28

L'”ultima canzone dei Beatles”

E così il terzo inedito di John Lennon rivisto dagli altri Beatles, dopo Free As a Bird e Real Love, è stato pubblicato. Da ieri si può ascoltare – per esempio dal sito del Post, che fa un po’ di storia – Now and Then. Chissà se si sono accorti che ieri era il giorno dei morti…

Il mio giudizio sul brano? Segue quello dell’altra buonanima di George Harrison, che nel 1994 bocciò la pubblicazione dicendo che il demo era una fottuta schifezza, e al commento di Paul McCartney “ma è di John!” replicò “resta una fottuta schifezza”. Premetto che secondo me Free As a Bird è venuta fuori bene: non un capolavoro ma comunque un brano degno di essere definito beatlesiano. Già Real Love mi dice poco, ma qui siamo proprio al nulla. Non so come funzioni MAL, il software che ha isolato dal nastro la voce di John, o meglio quanto inventi di suo rispetto a quello che arriva in ingresso. Dal punto di vista tecnico il risultato è eccezionale, nulla a che vedere con gli altri due brani: voce chiara e nulla in sottofondo. Ma il brano è del tutto dimenticabile, e Paul e George non avevano nemmeno tentato di aggiungerci qualcosa di nuovo. Non credo sia un caso che Paul abbia reinciso una nuova parte di basso, e l’unica cosa interessante dell’assolo di chitarra è l’attacco. D’altra parte, quei demo erano semplicemente degli appunti vocali che probabilmente John teneva da parte per lavorarci in seguito. Una delle caratteristiche dei Beatles era il ricreare ex novo in studio, e i frammenti di canzone potevano diventare qualcosa di completamente diverso (quando John presentò la prima versione di I Am the Walrus che era praticamente il suono della sirena di un’auto, gli altri lo guardarono e alla fine George Martin trovò il coraggio di dire “scusa, John, e cosa dovremmo farci?”) o anche solo venire assemblati insieme, come in Happiness Is a Warm Gun. Qui non c’è stato nulla di tutto questo: una produzione indubbiamente perfetta, ma sotto la perfezione nulla.

Non credo che Paul e Yoko avessero bisogno di du’ spicci: in questi anni Apple Music ha centellinato le riedizioni degli album, la prossima settimana potremo comprare le edizioni deluxe degli album rosso e blu, e da lì i soldi arrivano di sicuro. Credo che questo disco sia semplicemente il risultato un capriccio di Paul, che non è nuovo a queste cose a partire da Magical Mystery Tour (il film, intendo). Vabbè, sopravviveremo.

Giambruneide

Beh, lei lo era già da prima (homepage del Corsera)

Io non so se Ricci abbia fatto tutto da solo, come afferma, oppure no. E oggettivamente la cosa non mi interessa affatto. Mi limito a far notare che una persona di moderata intelligenza, quando diventa inopinatamente il compagno del presidente del consiglio dei ministri, immagina immediatamente che qualunque cosa dirà potrà essere usata contro di lui, e quindi gli conviene evitare certi discorsi. Ma probabilmente Andrea Giambruno è un tipo che parla sempre in quel modo, e non gli è venuto proprio in mente di cambiare.

La cosa preoccupante (per il Paese) è proprio questa: il milieu intorno al governo. Probabilmente Meloni ha studiato da anni, non basta uno spin doctor a quei livelli. Ma tutto il resto di figure e figurette, dai cognati in giù, è miseramente incapace.

Ultimo aggiornamento: 2023-10-23 21:50

Antonio, fa caldo

Mi aspetto che tutti i negazionisti del riscaldamento globale che si affrettano a twittare gongolanti ogni volta che fa un po’ più freddo del solito siano anche pronti a pubblicare questo.

Ultimo aggiornamento: 2023-10-09 10:18

regione Lombardia e i vaccini Covid

Vorrei tanto vaccinarmi per il Covid. Sono over 60 (oltre che fragile), quindi la simpatica pagina della Regione Lombardia mi scrive “Certo che puoi vaccinarti! Metti il numero di tessera sanitaria e il tuo codice fiscale e sono subito da te!” Io li scrivo, e ottengo solo un errore. Ricontrollo: sempre errore. Casualmente mi accorgo che nel mio file salva-dati non avevo ancora cancellato il vecchio numero di tessera sanitaria, scaduta a luglio: metto quello, e miracolo!, funziona tutto.
Funziona tutto si fa per dire: metto provincia, comune e CAP e ottengo la schermata qui sopra. Parliamone.

Le pubblicità *dentro* YouTube

È comprensibile che Google, nella sua incarnazione YouTube, metta degli spot pubblicitari prima dei video. Però mi sembra un filo esagerato quello che sta succedendo adesso: gli spot sono inseriti all’interno dei video.
Riuscire a tenere un video in sottofondo mentre si fa altro è diventato insomma impossibile: mi sa che dovrò decidermi una volta per tutte a convertire in digitale la mia vecchia collezione di cd…

Editori a pagamento

Mio nipote ha scritto un libro di favole. Ha provato a scrivere a un editore per la pubblicazione, editore che gli ha risposto positivamente: mio fratello mi manda la bozza del contratto per vedere se va tutto bene. Il contratto è sufficientemente standard, anche se mi faceva specie che per un testo cartaceo i diritti durassero solo tre anni; vabbè, la stampa è in print-on-demand ma non si può pretendere più di tanto dalla vita. Ma poi c’è un Accordo Integrativo dove casca l’asino. L’autore può scegliere se comprare (a prezzo pieno…) cinquanta copie del suo libro, oppure 20 copie e venti altri volumi di quella collana, oppure cinque copie e trenta altri volumi di quella collana.

Non so che farà mio fratello, potrebbe anche dire “stavolta ti faccio un regalo e ti compro il libro” nel vero senso della parola: la cosa non è molto importante. Quello che vedo è che in questo modo il rischio d’impresa per l’editore è nullo, giusto dover tenere qualche copia in magazzino per tre anni (la tiratura minima prevista è cento copie). Sì, si appoggiano su Messaggerie, ma questo significa semplicemente che se qualcuno va in una libreria e chiede quel libro allora glielo stamperanno se non hanno più copie e glielo manderanno. Ma la cosa per me peggiore è che tutto questo sia relegato in un Accordo Integrativo. Un sussulto di onestà avrebbe dovuto far mettere tutto nel contratto per la cessione dei diritti: patti chiari e amicizia lunga. Invece a quanto pare le bieche questioni economiche si lasciano sotto il tappeto…

(No, non dico il nome dell’editore. Non lo direi nemmeno se il contatto fosse mio, figuriamoci con una terza parte).