perché le dovrei seguire?

[chi seguire? Marianna Madia e Debora Serracchiani] Io uso molto poco Twitter. Seguo 79 persone, quasi tutti gente che conosco, ho 987 follower non so quanti dei quali siano bot. In genere rilancio le mie recensioni di libri, qualche rara volta parlo di matematica, e rispondo alle domande. Tutto qua. Non arrivo al livello di disinteresse che ho per Instagram, ma tra Twitter e me non è mai scoppiato alcun feeling: poco male, il mondo è grande.

Però, caro Twitter, mi spieghi perché mai dovrei seguire le signore Madia e Serracchiani? Cosa avrei in comune con i politici in generale e con le donne del PD? Quando mai ho parlato di loro? Ecco: se stai seguendo algoritmi di intelligenza artificiale per trovare i suggerimenti ti devo dare una brutta notizia: non funzionano per nulla. Spero per te che questi siano suggerimenti sponsorizzati, nel senso che hanno pagato per presentarsi in quella colonna. Sarebbe più onesto.

Ultimo aggiornamento: 2018-09-24 12:27

4 pensieri su “perché le dovrei seguire?

  1. Bubbo Bubboni

    Umm, non credo che si tratti di pubblicità o di AI. Da quello che vedono si basano tantissimo su chi-segue-chi-tu-segui. Se segui 79 persone non è impossibile che ci sia qualcuno che, a sua volta, segue delle persone di scarso interesse generale.

  2. Mestesso

    Nessuno conosce gli algoritmi di twitter (tranne loro stessi ovviamente), ma in generale si sa che gli algoritmi classici si basano su metodi statistici, alias, se N persone seguono X,Y e l’intersezione dei profili di N contiene sovrapposizioni con il tuo profilo, tu balzi in avanti nella lista (di potenziali follower). Non ci trovo nulla di strano e nemmeno di offensivo: mica ti hanno detto di seguire Salvini o la Meloni.

    PS vedo di molto peggio sui banner pubblicitari con tracker.

    1. .mau. Autore articolo

      ho riguardato l’elenco di chi seguo. Mi preoccupo se tanti di loro seguono i politici…

      1. Mestesso

        I tuoi 79 sono un insieme piuttosto piccolo, quindi bastano pochi profili “positivi” per innescare l’effetto. E’ un classico problema dei sistemi di raccomandazione, che siano Twitter od Amazon: il “poisoning”.

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