Facebook e i contenuti “da fuori”

[logo Facebook] Non so se ve ne siete accorti, ma è diventato praticamente impossibile per un sito terzo postare su Facebook per conto di un utente. In queste ultime due settimane ho scoperto che né Goodreads né Tumblr permettono più la condivisione, e mi dicono che lo stesso succede con Twitter e Youtube (dove però non l’ho mai provata). Per il momento Zapier (che copia queste mie notiziole sulla mia fanpage Facebook) sembra funzionare, ma a questo punto non so per quanto; il risultato pratico è che non vedrete più le condivisioni Goodreads delle mie recensioni di libri (ma tanto erano repliche di quelle dei miei post) né i miei rari post su tumblr, se non andate direttamente alla fonte. A me cambia poco, a voi ancora meno.

Quello che mi chiedo è però la logica di questo cambio di impostazione, che ripeto è da parte di Facebook e non delle varie applicazioni. Finora la filosofia di Zuckerberg era “facciamo diventare FacciaLibro il lavandino dove viene riversato tutto quello che si produce in giro, in modo che la gente si fermi qui e veda la pubblicità che gli inserzionisti pagano a me”. Una scelta di per sé logica. Ma ora sembra che le cose siano cambiate, qualcosa del tipo “sono abbastanza grande per convincere tutti a postare direttamente da me i loro contenuti”. È una mossa preoccupante, dal mio punto di vista: non tanto per me ma per Internet in generale. Ma la mossa potrebbe anche ritorcersi contro di loro, anche se mi sa che i tempi dei feed RSS per le masse sono ormai passati. Voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2018-08-08 17:03

12 pensieri su “Facebook e i contenuti “da fuori”

  1. Bubbo Bubboni

    Ogni volta che si parla di questa società sembra che manchino dei pezzi di informazione:
    – fanno un sacco di lavoro per i governi. Gratis oppure è una parte ben retribuita?
    – tutti i dati indicano un calo degli utenti e del mindsharing, da mesi. Sembra che non facciano nulla di utile per rimediare, eppure dovrebbero avere i migliori strateghi a disposizione. Sono tutti incapaci o tutti rassegnati?
    – la pubblicità che hanno è pessima, al punto che se uno non si impegna a vederla non ci fa caso (anché perché quella che mettono a me è scritta in lingue che neanche so se sono davvero terrestri). Ma non avevano tutti i genii dell’AI e tutti i dati per capire che vorrei comprare cose che non so neanche a cosa servono?
    – li accusano di cospirazione internazionale perché avrebbero fatto eleggere un pessimo candidato anziché una pessima candidata (che però a preso più voti, insomma la gran cospirazione è pure fallita). Eppure per essere influenzati dalla propaganda specifica bisogna essere talmente idioti che il voto sarebbe espresso comunque a caso.

    Non mi stupirei se hanno chiuso le condivisioni solo perché non riuscivano a patchare il codice dignitosamente, ma credo che manchi qualche dato.

  2. .mau. Autore articolo

    Non mi stupirei se hanno chiuso le condivisioni solo perché non riuscivano a patchare il codice dignitosamente

    In effetti è l’ipotesi più sensata.

    1. Mestesso

      Niente succede per caso e mettiamoci bene nella zucca che FB spende in ricerca e sviluppo badilate di soldi. Loro hanno le statistiche di traffico destinato a ed originato da FB (che noi non abbiamo) e per quanto mi riguarda penso che l’ipotesi più sensata sia che i due flussi siano decisamente asimmetrici, e mettere nei guai i tuoi concorrenti è sempre un tuo guadagno. Non scordiamoci che il valore si FB è sceso parecchio poco tempo fa: la campanella non vi suona?

      Perché la gente si illude sempre di essere più intelligente di una mega corporation allo stesso modo di un cliente del bar che dice di essere più bravo dell’allenatore? Anche loro sbagliano (vedi Nokia) ma non succede spesso. FB non l’affonda nessuno.

          1. Mestesso

            Hihi, paragonare mySpace a FB è come paragonare la Abarth alla Ferrari…FB|BigG|Amazon molto difficilmente spariranno: cambieranno pelle ma non il vizio. Sono troppo grandi e ramificati.

  3. m_fisk

    @mestesso – certo, certo, scemo che sono: mi ero dimenticato che sono grandi e ramificati, mica come quelle mezze calzette di Worldcom, General Motors, Chrisler, Texaco, Enron, Leman Brothers, Pan Am, Blockbuster e compagnia cantante

  4. S.

    FB ha deciso che l’account personale deve essere gestito personalmente su FB. Insomma, il profilo personale è qualcosa di “umano” nelle loro intenzioni.
    Probabilmente è anche per arginare il fenomeno di quei falsi profili personali usati come pagine.

    Le pagine invece possono ancora essere alimentate dall’esterno.

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