Da quel che intuisco leggendo l’articolo (ma bisognerebbe leggere il testo del tribunale per esserne certi) l’attività giornalistica non copre casi come complicità nel dolo, alias Caprotti voleva screditare le Coop, Belpietro lo sapeva e gli ha “venduto” l’aggancio a questo scopo, non per informare il pubblico ma come vera e propria attività criminale collaterale alla sua atività. A questo punto si configura la ricettazione (ed anche reati peggiori, ma poi sta nella bravura degli avvocati).