Beh, la Nuova bussola quotidiana è notoriamente espressione di una corrente ultraconservatrice, quindi non è strano che non voglia toccare la traduzione. Interessante però notare in quell’articolo come il verbo greco abbia anche il significato di “portare davanti a”. Ora, non so voi ventun lettori, ma a me “indurre” dà l’idea di “spingere verso”, che è piuttosto diverso da “portare davanti a”.
Anche i canoni 2846-2847 del Catechismo citato da Scalese, se ho capito bene, parlano di differenza tra tentazione e prova: in pratica chiediamo a Dio di fare in modo di non trovarci davanti alla prova, perché siamo deboli e potremmo soccombere. Poi vabbè, la musica del Padre Nostro funzionerebbe ancora peggio con “non portarci davanti” …

(nota sulla frase «Ma ciò che conta è che il linguaggio cristiano non può essere condizionato da quello corrente»: il punto è che il linguaggio cambia per forza, a meno che non blocchi artificialmente la lingua come fanno in arabo classico con il testo del Corano. Banalmente, come ho già scritto, l’Agnello di Dio non “toglie” i peccati del mondo, ma se li “sobbarca”, e il significato cambia eccome. È il messaggio che non dovrebbe essere condizionato)