Da antichi ricordi di messa (e come indicato dallo stesso Magister a testa articolo), il verso cantato è “e non c’indurre in tentazione”, che, appunto cantato, corrisponde a 9 sillabe (“E non cin dur rin ten ta zio ne”); sostituirlo con un analogo “E non ci mettere alla prova “(“E non ci met te ral la pro va”) effettivamente calzerebbe. Di fatto, “e non metterci alla prova” si incastrerebbe “più o meno”, non “alla perfezione.”