Questa è una delle tante tragedie culturali – proprio nel senso di cultura generale che dovrebbe essere insegnata nell’obbligo scolastico – in cui ci dibattiamo direi da un trentennio e che ha una delle sue spie più clamorose nel vieto slogan “presidente (del consiglio) eletto da nessuno”. La cui responsabilità però (dello slogan, che su questa generale ignoranza delle cose istituzionali si è immediatamente incistato) è ancora una volta di Berlusconi, il primo a mettersi il nome sul simbolo e sulle schede elettorali.