I miei due centesimi sulla questione McDonald: giudizio critico sul Big Mac? Mi è rimasto sullo stomaco. (Per ridere un po: con gli amici, quando ho detto loro che l’avevo ruminato fino alla sera e mi hanno preso in giro – “Ma come, tu che digerisci pure i sassi…” – ho rivangato l’antichissima bufala di tanti anni fa della tipa che s’era sentita male dopo aver trovato un preservativo in un Big Mac e ho detto loro “Eh, già, evidentemente il preservativo non era ben cotto”.) Giudizio sul panino al pesce? Bo’, una volta o l’altra mi toglierò lo sfizio di assaggiarlo, sempre che non siano a numero chiuso. In ogni caso: può andare bene una volta al mese o giù di lì, per adulti e per bambini, come può andare bene una volta ogni tanto andare al cinese o in altri posti dalla cucina notoriamente pesante – ma la cucina pesante tutti i giorni è deleteria, e coi bambini bisogna fare attenzione: il McDonald (che dopo quel disgraziato Big Mac che mi ha mattonato lo stomaco avevo anch’io ribattezzato “Merdonald”: mi scusino i due commentatori sopra se suona loro offensivo) è peggio di una droga da quel punto di vista, soprattutto coi più piccoli; una volta al mese quando hanno otto anni vorrà dire due volte al giorno quando ne avranno sedici. Pessimista? Purtroppo è quello che vedo accadere a un McD aperto da circa vent’anni sotto casa mia.