Ma non mi pare che le cose siano andate esattamente così. Riina non è stato inviato ai domiciliari, bensì è rimasto nella struttura ospedaliera con reparto specifico per detenuti, dove era – sempre in regime di 41 bis – già ricoverato e dove gli sono state garantite le condizioni di vita e di cura dignitose previste dalla legge. La sentenza della Cassazione aveva giudicato carente la motivazione con cui il tribunale di sorveglianza di Bologna aveva rifiutato la sospensione della pena o i domiciliari richiesti dall’avvocato di Riina. C’è stato poi anche un sopralluogo della Commissione Antimafia e un riesame da parte del tribunale di Bologna. E’ stato quindi confermato che Riina era adeguatamente curato e seguito nell’ospedale di Parma, essendo appunto rispettate le condizioni richieste di dignità, etc.