Le cose non stanno proprio così Maurizio:

«Francesco ha scritto che le varie conferenze episcopali nazionali preparano le traduzioni, e poi ci sono “recognitio” (revisione) degli adattamenti e “confirmatio” (conferma) delle traduzioni.»

No. Francesco ha scritto che la precedente regola, per cui le conferenze episcopali preparavano le traduzioni dovessero poi passare per una revisione (recognitio) della Congregazione di cui Sarah è il capo, ora prevede solo una conferma senza revisione (confirmatio).

«Sarah, come capo (prefetto) della congregazione per il culto divino ha commentato “no, revisioniamo tutto qui in curia”»

Questo è vero e Sarah non l’ha sparata tanto per… I precedenti documenti vaticani che trattavano il tema usavano le parole “recognitio” e “confirmatio” come sostanziali sinonimi e tutti che prevedevano una revisione della Sede Apostolica.

«e Francesco ha controcommentato “se ho usato due termini diversi è perché sono due cose diverse”.»

Sì, ma solo da oggi! Vedere il testo del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi sul tema nel suo documento del 2006. Il Papa si sta dimostrando un pessimo canonista (o meglio si sta circondando di pessimi canonisti. Vedi anche il pasticciaccio sulla riforma delle cause di nullità matrimoniale).

«Fin qua nulla di strano, ma il bello è che l’articolo inizia con uno dei leit motiv di Magister, che cioè «Quando Francesco vuole introdurre delle novità, non lo fa mai con parole chiare e distinte. Preferisce far nascere discussioni, mettere in moto “processi”, dentro i quali le novità man mano si affermino» e poi «quando gli si chiede di fare chiarezza, egli rifiuta». Quando invece fa chiarezza non gli va comunque bene… Dev’essere dura la vita di uno che vuole certezze certissime.»

Beh non ha tutti i torti Magister: risponde solo quando gli si rema palesemente contro (nonostante fosse vago prima del chiarimento per iscritto al card. Sarah si capiva benissimo il senso del suo infausto Motu Proprio). Mentre se gli si chiedono chiarimenti tace inesorabilmente, nonostante i sacrilegi non siano proprio temi secondari nella dottrina cattolica…