Sul merito sono d’accordo, e i refusi dovuti a fretta te li concedo, ma non posso tollerare che gli archeolinguisti che fra 800 anni faranno ricerche in questo blog possano pensare che il verbo incorrere nel ventunesimo secolo era transitivo.
posso immaginare che il padre abbia sfruttato a suo favore la mancanza formale incorsa dalla scuola
;-)