non è che ci sia molto, visto comunque il pubblico a cui mi rivolgevo. La lettera originale è l’ultima della rubrica del 29 luglio, la mia risposta l’ultima del 2 agosto.
Il punto fondamentale è che la difficoltà non era tanto nei conti da fare (i risultati che non erano alla portata di uno studente erano stati esplicitati nel testo) quanto nell’avere la testa per accorgersi di quello che c’era da fare; e comunque restava l’esercizio “standard” come backup per i più timorosi.