Infatti, molto spesso il miglior traducente di /respond/ è “reagire”, più che rispondere, proprio come una /response/ è spesso una reazione e non una risposta. Quanto a posizioni dogmatiche come «Se così è scritto, così va tradotto», può assumerle giusto chi non traduca di professione; chi traduce per mestiere sa benissimo, come fa notare Licia, che la realtà è molto più fluida, che gli “errori” possono appartenere a categorie molto diverse tra loro, e che ciascun traduttore prende di volta in volta decisioni diverse dopo aver valutato la natura e la portata dell’errore, nonché la natura del libro, e quasi sempre di concerto con la redazione. Da quando Internet ha reso facilissima la comunicazione diretta con l’autore (vivente), inoltre, molti di noi sottopongono il dubbio direttamente alla fonte: e quasi sempre ne ricevono in cambio risposte riconoscenti. No, in teoria non dovremmo correggere le bozze dell’autore; ma nella pratica lo facciamo eccome, se questo fa bene al libro, ed è bello sentirsi rispondere “Thank you for your hawkeye”, francamente.