È un problema di traduzione cui si è discusso recentemente a proposito di “Trumpslation”. Trump si esprime con sintassi rudimentale con rare subordinate e quello che dice spesso manca di coesione e coerenza. Come deve comportarsi il traduttore? Deve dare un senso a ciò che dice Trump, rendendolo più eloquente, o cercare di riprodurre fedelmente frasi che appaiono insensate, dando magari l’impressione di aver fatto un pessimo lavoro di traduzione?

Casi estremi a parte, direi che la scelta se correggere o meno dipenda dal tipo di testo (ad es. letteratura, testo giuridico, testo divulgativo, articolo non specialistico…). In un esempio come quello descritto qui sopra correggere l’errore fa un favore al lettore, soprattutto se si tratta di dettagli tutto sommato poco rilevanti. Come lettrice mi sentirei presa in giro se trovassi una nota pedante come quella suggerita da un cattolico, che disturba la lettura e non dà alcuna informazione utile.