Il traduttore od il lettore giudica per sè stesso secondo coscienza. Il critico giudica secondo i suoi principi estetici e implicitamente od esplicitamente il lettore sa che è farina del suo sacco.

Fare il giudice e comminare la pena a porte chiuse mi piace poco in generale cmq. Inoltre sempre in generale non amo chi disprezza i lettori: se scrivessi un libro sarei ben conscio del fatto che un certo numero di idioti lo leggerà ma non scriverei mai qualcosa in funzione di loro, positiva o negativa. Ciascun lettore lo faccia secondo capacità. Il traduttore con i suoi strumenti ed i lettori con i propri