I dati dell’ARPA piemontese

Il polverone sollevato dal mio post sui grafici farlocchi mi ha fatto venire l’uzzolo di controllare come sono calcolati i dati di inquinamento in Piemonte, e ho fatto delle scoperte interessanti.

I report giornalieri sui livelli di PM10 li trovate su questa pagina del sito dell’ARPA piemontese. Non occorre essere dei maghi dei numeri per accorgersi che sono quasi tutti uguali, il che significa che c’è qualcosa di strano. Be’, si può immaginare che non ci siano chissà quante centraline sul territorio regionale e quindi si aggreghino i comuni, cosa che di per sé ha anche un suo senso: non è che da una via all’altra cambi chissà cosa. E in effetti se si va a leggere il Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog si trova che «I comuni dell’area metropolitana torinese (Torino, San Mauro, Settimo T.se, Borgaro T.se, Venaria, Collegno, Grugliasco, Rivoli, Orbassano, Beinasco, Nichelino e Moncalieri) […] sono considerati come un’unica entità al fine dell’attuazione del cruscotto». Così tutti questi comuni hanno come valore di riferimento il più alto misurato dalle quattro centraline di Torino Rebaudengo (nord-est), Torino Rubino (ovest), Torino Lingotto (sud), Beinasco (sud-ovest). Perfetto. Peccato che poi ci siano i dati degli altri comuni della provincia che sembrano tutti uguali. Come mai? Perché da Alpignano a Ciriè a Ivrea si prendono per buoni i dati di Leinì (con backup Torino Lingotto se quelli non sono disponibili). Ciriè con Leinì lo capisco anche, ma pensare che Alpignano e Ivrea possano essere modellati dalla stessa stazione meteorologica è come pensare che Dora Riparia e Dora Baltea siano lo stesso fiume, solo chiamato diversamente nei vari dialetti subalpini.

È possibile che i dati di quei comuni non servano a niente, e allora mi chiedo perché li abbiano messi nel cruscotto. Ma se i sindaci li usano per eventuali blocchi, sanno almeno di cosa si sta davvero parlando?

Ultimo aggiornamento: 2017-02-26 13:14

6 pensieri su “I dati dell’ARPA piemontese

    1. .mau. Autore articolo

      È la traduzione letterale di dashboard. Me lo sono trovato tra i piedi da quasi trent’anni.

      1. Mauro

        Lo so che è la traduzione letterale di dashboard, ma in Italiano non lo ho mai sentito usare con quel significato, sinceramente.

  1. Enrico

    Sorvolo sull’aggregazione quantomeno fantasiosa dei dati da parte di ARPA ma…davvero dashboard=cruscotto???!!??!

    Cioé anche volendolo dar per buono sinceramente non vedo come si possa “applicare” un cruscotto. Se è la traduzione letterale di dashboard allora io scriverei “controllo del cruscotto”. Poi forse sono io tonto e a certe raffinatezze non ci arrivo.

      1. Enrico

        dashboard=cruscotto e non ci piove

        in italiano mi sarei aspettato di controllare i cruscotto ma non di applicarlo, tutto qui. Cioè qualunque significato trovi di dashboard nessuno di essi può essere applicato ma tutti controllati, visualizzati, ecc.
        Ho però velocemente letto (adesso, non al precedente commento…) il protocollo dell’ARPA e il correlato pdf che cita addirittura il “livello del cruscotto”

        http://www.arpa.piemonte.gov.it/export/bollettini/cruscotto.pdf

        Direi che sono colpevoli con dolo di inappropriato utilizzo del termine cruscotto.
        :-/

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