Virginia e Romeo

Più che fake news e verità alternative, quello che mi pare stia succedendo nei media (italici ma non solo) è l’alluvione di dati (non li chiamerei nemmeno notizie) senza un sia pur minimo discrimine, che impedisce di separare il grano dal loglio.
Per dire, nella vicenda Romeo-Raggi io ho capito che ci sono questi fatti: (se non sono fatti ma opinioni, o se non sono fatti perché non veri, per favore avvisatemi)
– Romeo ha fatto negli anni passati varie polizze di assicurazione (assicurazione vita? piano di accumulo con controassicurazione?)
– Una di queste polizze ha avuto da un certo punto in poi (prima delle comunarie M5S) come beneficiaria Virginia Raggi
– Virginia Raggi, una volta diventata sindaca, aveva promosso il dipendente comunale Romeo, più che raddoppiandogli lo stipendio, anche se poi ha dovuto abbassarglielo un po’ per una serie di rilievi che le sono stati mossi.

Io non so come funzionano le polizze assicurative (se non che una polizza con un massimale così piccolo è tipicamente una fregatura dal punto di vista matematico per chi la fa, ma questa è una storia indipendente), e mi piacerebbe sapere come funziona esattamente quella polizza. Poi mi piacerebbe sapere a chi sono state intestate le altre polizze (non mi interessano nomi e cognomi che tanto non riconoscerei, ma le posizioni delle altre persone sì). Infine mi piacerebbe sapere le ragioni ufficiali della promozione di Romeo, e quello dovrebbe essere un atto pubblico. Poi ognuno unirà i puntini come vuole, a parte i giudici che dovranno farlo solo con prove certe. Chiedo troppo?

Ultimo aggiornamento: 2017-02-06 12:33

19 pensieri su “Virginia e Romeo

  1. vincenzo vennarini

    Le polizze sono degli investimenti di capitale non vincolato, con un certo rendimento annuo.
    Il “beneficiario” e’ la persona a cui vanno i soldi in caso di premorienza.
    In realtà quindi le polizze uno le stipula per se stesso; poi devi indicare un beneficiario nel caso tu schiattassi, e li puoi fare un gesto carino (questo e’, se sei un 50enne sano) verso qualcuno a cui vuoi bene.

    1. un cattolico

      «Le polizze sono degli investimenti di capitale non vincolato»

      Quelle assicurative: se fossero fidejussorie (bancarie), il capitale sarebbe (generalmente) vincolato…

  2. mestesso

    Sul Sole (cartaceo ed online) c’era una descrizione precisa sia del tipo di assicurazione usata che delle varie postille/particolari contrattuali inerenti (oltre ad altre considerazioni di tipo politico). Diamo quindi onore laddove e’ meritato.

    In breve:

    – e’ vero che il beneficiario (qualora sia diverso dal contraente) NON deve firmare nulla e potrebbe essere all’oscuro del contratto stipulato da terzi
    – il tipo di polizza usato nel caso in questione e’ una polizza vita standard che viene attivata in caso di morte del contraente o a scadenza contrattuale predefinita
    – il contraente, a suo piacimento, puo’ cambiare il beneficiario in qualsiasi momento senza che altri ne abbiano notifica
    – questo tipo di polizze e’ stato comunemente usato in passato ed in tempi attuali avendo come beneficiari membri della amministrazione capitolina e non solo da M5S

    Sulla promozione sono stati spesi fumi di inchiostro, e la motivazione non esiste se non nella forma “per aumento di deleghe e responsabilita’”, che vuol dire tutto e niente. E’ bene sottolineare che nessuna delle amministrazioni precedenti si e’ mai mossa in termini diversi in casi analoghi.

    1. .mau. Autore articolo

      @mestesso: esempi fattuali di questi casi? altrimenti siamo punto e daccapo.

      1. vincenzo vennarini

        a parte l’ultimo punto, posso confermarti che gli altri sono corretti: io ho fatto una polizza vita presso San Paolo, ed e’ andata cosi’.

      2. Apis

        Aggiungerei che manca del tutto una spiegazione razionale qualsiasi del perché si siano stipulate polizze di questo tipo.

        1. Bubbo Bubboni

          Beh, se uno muore chi resta ha un po’ di consolazione. Hai presente il detto “la nonna è passata a miglior vita e io anche”?
          Però se qualche solone si legge proprio QUEI contratti, li capisce e poi li racconta saranno possibili altre ipotesi.

          1. mestesso

            @bubbo: le polizze vita hanno due scadenze: quella con la morte del contraente e con la scadenza naturale del contratto (che ricordo è sempre un intervallo limitato fissato da banca e contraente). In soldoni fra X anni la Raggi incasserebbe comunque.

          2. Bubbo Bubboni

            Ummm, non sono un esperto di assicurazioni ma quella che viene chiamata “polizza vita” non è un normale prodotto finanziario a cui si applica una buona dose di autonomia contratturale?
            Es. la mia polizza per l’auto rimborsa i danni al tetto non dovuti a grandine. Ma è sbagliato dire che tutte le polizze auto fanno lo stesso, hanno lo stesso massimale o prevedono le stesse possibilità di rimborso. Bisogna prendere il microscopio e leggere (e capire) le clausole.

            Quello che mi stupisce della faccenda è che dopo anni di leggi per impedire di far circolare denaro senza che lo stato “tracci & pappi” adesso viene fuori che, anche senza ammazzare l’assicurato, ci sono titoli al portatore “inconsapevole” facilmente utilizzabili. E non si tratta delle solite fondazioni partitiche. Possibile?

      3. mestesso

        Se intendi dire a chi siano state stipulate le altre polizze il Sole non lo diceva (evidentemente per non bruciare la fonte ;-)) .

        @un cattolico il motivo razionale è limpido e cristallino: dare soldi ad un politico in modo legale.

        1. .mau. Autore articolo

          no, intendo «E’ bene sottolineare che nessuna delle amministrazioni precedenti si e’ mai mossa in termini diversi in casi analoghi.».

          1. mestesso

            Intendevo dire che (a prescindere dalle amministrazioni) gli emolumenti e la loro giustificazione sono ovunque molto labili.

            Giusto per dire in un altro articolo si diceva che in un ospedale del meridione (con uno dei piu’ alti tassi di mortalita’ in Italia) tutti i medici hanno ricevuto il massimo bonus, e nei comuni la stra grande maggioranza dei funzionari si beccano il santo bonis di produttivita’ indipendentemente dal loro operato.
            In breve: la frase e’ una tautologia in Italia.

          1. Apis

            Apprezzato … ma non ho capito.
            Vediamo di ricapitolare quanto ne so io, poi se ho sbagliato “mi corrigerete … (omaggio a Un Cattolico …)
            Stiamo parlando, a quanto pare, di una polizza sulla vita di tipo “puro”, cioè non un prodotto finanziario con inserita una copertura caso-morte.
            Quindi possono succedere due cose: muore il contraente e allora il beneficiario incassa, o muore il beneficiario e allora il contraente deve cambiare beneficiario.
            Se nel periodo di validità non accade nessuna di queste due evenienze, il premio è stato pagato, ma nessuno riscuote nulla.
            C’è qualcosa di sbagliato in questa mia ricostruzione?
            Mi riferisco anche alle successive precisazioni di Mestesso, che non sono riuscito ad interpretare compiutamente

  3. mestesso

    @bubbo: “Es. la mia polizza per l’auto rimborsa i danni al tetto non dovuti a grandine. Ma è sbagliato dire che tutte le polizze auto fanno lo stesso, …”

    Involontariamente hai colto il punto saliente delle clausole contrattuali: servono a tutelare il fornitore della prestazione e non il contraente. Nel caso particolare delle polizze auto l’evento grandine e’ molto piu’ probabile degli altri casi coperti, e per mantenere un guadagno statistico certo la si esclude.

    Nel caso delle polizze vita e’ a tutto vantaggio del fornitore fare in modo che se il beneficiario campa cent’anni, il fornitore si tuteli in maniera adeguata ;). TUTTE le polizze vita sono fatte cosi’. Fidati. Come le polizze auto. Mi correggo: essitono polizze auto che coprono la grandine, ma costano mooolto di piu’. Tu per dare soldi a qualcuno che metodo sceglieresti? Quello piu’ costoso o piu’ economico?

    1. Bubbo Bubboni

      Dipende. Altrimenti non esiterebbero i bitcoin (difficilmente tracciabili), i telepass (cari ma comodi), i bonifici (economici ma tracciabili), i money transfer (cari ma tracciabili solo in certe condizioni), i diamanti (rischiosi ma non tracciabili), ecc. ecc. e le apposite leggi che limitano l’uso del contante o il cambio di intestatario dei conti correnti o simili.

      Ma io non so se *tutte* le polizze vita sono convertibili in soldi “veri” (beninteso, senza far ammazzare il contraente) oppure no, se sono liquide o se devi sudare per riavere il premio, se il beneficiario in caso di morte può anche farsi ridare il premio (che ha pagato però il contraente), ecc. ecc.

      Basta dire “polizza vita” per rispondere automaticamente a queste domande?

      1. mestesso

        Alcune domande sono risposte dai requisiti normativi per identificarsi come polizze vita, alias la UE ed il diritto italiano impongono alcune condizioni contrattuali per utilizzare questa denominazione.

        Altre sono frutto del Mercato, che appiattisce tutto e tutti.

        Altre ancora sono pura facolta’ del contraente (od a costo zero/guadagno per il fornitore se preferisci e quindi fornite senza storie). La durata temporale rientra in questa categoria e viene offerta da tutti proprio per questo motivo. La durata puo’ avere clausole estremamente varie (la mia e’ vincolata al raggiungimento di una certa eta’ anagrtafica) ma ci si puo’ sbizzarrire in tutti i modi immaginabili.

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