Ancora sull’affaire Saviano

Dopo il post dell’altro giorno, ho trovato altre informazioni al riguardo sul sito Facebook di Michela Murgia. Se non ho capito male, queste iniziative romagnole (non c’è solo Saviano) partono da un libraio che organizza questi incontri, pagando l’autore e interfacciandosi con la scuola: «Il solo compito degli istituti scolastici è chiedere a chi aderisce liberamente al progetto di acquistare il libro (con il massimo dello sconto previsto dalla legge), leggerlo e prepararsi all’incontro con l’autore», cito dallo status di Murgia.

Beh, a me la cosa continua a non piacere. Siamo comunque alla mercificazione, e la volontarietà dell’operazione non mi pare proprio traspaia dalla circolare mostrata nell’altro post. (E se qualcuno il libro se lo fosse già comprato? E se qualcuno preferisse spendere meno e comprare la versione elettronica?) A questo punto sarebbe molto più onesto, se proprio si ritiene che il programma di studio preveda l’incontro con l’autore, di far pagare direttamente l’autore stesso, e al più attivare una convenzione con il libraio per chi vuol comprare il libro. Altrimenti poi non lamentatevi quando avremo gli sponsor che “gentilmente” ci invitano a comprare i loro prodotti per rifornire la scuola di carta igienica.

Ultimo aggiornamento: 2017-01-20 12:27

5 pensieri su “Ancora sull’affaire Saviano

  1. Stefano Aglietti

    Beh in qualche modo la cosa dello sponsor c’è già, forse anche tu hai raccolto i bollini scuola Esselunga e li hai poi donati alla scuola dei tuoi figli, così hanno fatto per i miei nipoti ed all’asilo/elementari privato del nipote piccolo quest’anno hanno acquisito 3 LIM 5 stereo e parecchie altre cose minori, alle elementari che son molto più grandi sicuramente han raccolto molto di più. Insomma ci siamo già arrivati, certo è che “obbligare” ad acquistare un libro o altro non è affatto corretto, meglio come dici tu far aderire volontariamente chi vuole e può con una quota come accade per altre cose scolastiche (gite, visite etc)

    1. .mau. Autore articolo

      beh, una differenza c’è: non è solo l’Esselunga a fare questa campagna (la fa anche la Coop, e anzi sono stati loro i primi a farlo) e soprattutto non ho mai cambiato supermercato solo perché c’era questa promozione. In questo caso a lamentarsi dovrebbero essere quelli senza figli che pagano di più i prodotti del supermercato perché l’azienda ha deciso di mettere i soldi lì.

  2. delio

    Io continuo a non capire perché la classe intera sia costretta ad aderire. In questo modo si induce a pensare che chiunque non compri il libro da quel libraio ha sgarrato.

    1. un cattolico

      Già incredibile! È un po’ come dire: “d’ora innanzi voi studenti siete tutti tenuti a partecipare all’incontro sull’omo affettività di Vladimir Luxuria, a comprare il suo libro sui suoi trascorsi da marchettaro al Pugneto e a riferirvi a lui al femminile, come egli desidera.”

      Tranne il libro, tutte cose già successe :-(

      1. Lele

        @un cattolico

        Già incredibile! È un po’ come dire: “d’ora innanzi voi studenti siete tutti tenuti a partecipare all’incontro sull’omo affettività di Vladimir Luxuria, a comprare il suo libro sui suoi trascorsi

        E fin qui sono d’accordo.
        Il resto mi sembra offensivo e totalmente OT.

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