Il cardinale e Giordano Bruno

Ricordate che venerdì 15 gennaio Wikipedia ha festeggiato 15 anni? Ho scoperto solo martedì sera che il cardinale Gianfranco Ravasi aveva scritto questo tweet:

La sapienza abbandonò la terra quando i dotti cominciarono a usare la loro dottrina a scopo di lucro (Giordano Bruno) Auguri

La citazione è molto bella, e come wikipediano potrei farla mia. Ma vedere citato Giordano Bruno da un cardinale di Santa Romana Chiesa a me fa un’impressione un po’ strana, come se volesse trollarci. In fin dei conti, citando Wikipedia che aveva ripreso un articolo di Luigi Accattoli sul Corsera, nel 2000 papa Giovanni Paolo II disse che anche se la morte di Giordano Bruno “costituisce oggi per la Chiesa un motivo di profondo rammarico”, tuttavia “questo triste episodio della storia cristiana moderna” non consente la riabilitazione dell’opera del filosofo nolano arso vivo come eretico, perché “il cammino del suo pensiero lo condusse a scelte intellettuali che progressivamente si rivelarono, su alcuni punti decisivi, incompatibili con la dottrina cristiana”.

Voi che ne pensate?

16 pensieri su “Il cardinale e Giordano Bruno

  1. procellaria

    La citazione non è che mi piaccia molto. Produrre sapienza, piaccia o non piaccia, ha dei costi, per farvi fronte si può:
    1) estorcere denaro a chi produce ricchezza
    2) estorcere denaro a chi ha accumulato ricchezza
    3) produrre debito
    4) affidarsi alle donazioni di chi detiene ricchezza
    5) generare profitti in vario modo, anche sfruttando la stessa sapienza
    Non c’è niente di vergognoso nel guadagnare denaro sfuttando la conoscenza, anzi, a mio modo di vedere è un’attività nobile, soprattutto se comparata alle alternative 1), 2) e a determinate condizioni anche 3), che sono invece i metodi sistematici con cui lo Stato finanzia le sue attività, anche quelle che generano sapienza.

    Ravasi vuole fare il figo, “guardate come sono aperto a ogni influenza, anche se il pensiero di Bruno è inaccettabile per l’organizzazione criminosa di cui faccio parte, io lo cito lo stesso, perché sono ardito e supero le barriere ideologiche, non ho pregiudizi e prendo il bello ovunque si manifesti”. A me fa strano che esistano ancora i cardinali, credevo fossero una piaga del passato, come la mortalità infantile.

    P.S. Arso vivo, passano 400 anni e … “profondo rammarico”. Fa un po’ ridere. Magari “profonda vergogna” sarebbe stato un po’ più vicino alla soglia della decenza.

    1. .mau. Autore articolo

      @Procellaria: stai però confondendo due piani. Bruno – probabilmente contro la chiesa della fine del XVI secolo – non si lamentava della produzione della sapienza ma del suo uso da parte di chi se l’era prodotta. Tornando a Wikipedia, la produzione della conoscenza è affidata a chi aggunge volontariamente e gratuitamente informazioni, la gestione (nel senso dei server…) è il tuo punto (4). L’uso può poi anche essere a pagamento, ma non da parte dei “dotti”, nel senso che chiunque può generare profitti usando la “sapienza” di wikipedia.

      1. procellaria

        Ma io infatti mi riferivo all’uso della sapienza, usarla per produrre ricchezza (lucro), per me sarebbe attività nobile. Quella ricchezza potrebbe essere reinvestita per produrre nuova conoscenza, o nuova ricchezza, alimentando dinamiche esponenziali, come in effetti è successo negli ultimi 300 anni. Prima invece la sapienza se ne stava a prendere la muffa e allora era come collezionare farfalle. Questo al di là del contesto in cui Bruno ha scritto quella frase, che in effetti non conosco.
        Riguardo a Wikipedia, i due piani sono strettamente collegati, perché senza un’adeguata gestione non può esserci produzione. Finora i costi sono stati coperti con il punto 4), che moralmente è inattaccabile, ma se le donazioni non dovessero essere più sufficienti, non ci sarebbe niente di male nell’usare la “sapienza” finora prodotta per generare profitti e quindi garantire la sopravvivenza e l’espansione dell’opera. Mi sto riferendo alla possibilità di stipulare contratti pubblicitari con aziende, che immagino sarebbero disposte a pagare bene la sponsorizzazione su uno dei primi 10 siti più visitati al mondo.
        So che Wikipedia è infestata (o almeno lo era, adesso non so) da un gran numero di comunistoidi, che immagino considerino la sponsorizzazione come la perdita della purezza, ma questa opzione sarebbe comunque più onesta che accettare aiuti di Stato (provenienti da estorsione o schema Ponzi legalizzati) e preferibile alla regressione del sito.

        1. .mau. Autore articolo

          in realtà quello che succederebbe a Wikipedia sarebbe soprattutto una sua obsolescenza (sì, è vero che si rischia che i vandalismi non vengano più corretti, ma qualcuno può prendere un dump della base dati e ripartire da lì).
          Quello che mi aspetterei in futuro sono più che altro versioni tematiche sponsorizzate, che partono dal contenuto di Wikipedia e aggiungano informazione che piace agli sponsor.

        2. delio

          “infestata da comunistoidi”?!? ed “estorsione” vuol dire “tasse”? a me sembra un commento un po’ da troll, a dire il vero.

          1. procellaria

            sì, comunistoidi o comunisti dichiarati, li ho conosciuti di persona, visto che ho collaborato a it.wiki in modo attivo, ma è stato tanto tempo fa, ora le cose potrebbero essere cambiate.
            E sì, le tasse sono una forma di estorsione, basta usare il vocabolario. Se A offre a B un servizio in cambio di denaro e B può scegliere di accettare o rifiutare, si chiama libero scambio. Se invece B è costretto ad accettare il servizio (reale o presunto), si chiama pizzo o estorsione. Il concetto è abbastanza semplice, ma per afferrarlo bisogna uscire dal paradigma standard, guarda caso alimentato dallo Stato stesso attraverso scuola, mezzi di comunicazione, legislazione (quali sono i reati più gravi che un cittadino può compiere? quelli contro la persona? no. quelli contro il patrimonio? ancora no. quelli contro lo Stato? indovinato).
            Non stavo proprio trolleggiando, ma sono andato off topic, quindi non andrò oltre, se interessati alle teorie liberarie esiste Wikipedia. Ah, a conferma di quanto scritto sopra, ho saputo che c’è stata una controversia nella Wikipedia italiana riguardo alle teorie libertarie, tanto che hanno inventato il nome “libertarianismo” (originale e dunque contrario alla politica dell’enciclopedia) per distinguere quello che in inglese viene chiamato libertarianism dal libertarismo collettivista, che si è accaparrato la voce “libertarismo”. E giusto per confermare il bias socialista, l’incipit della voce libertarianismo è “Il libertarianismo (chiamato anche, impropriamente, libertarismo, termine che identifica una differente e più ampia ideologia)…”. Sull’argomento forse meglio en.wiki.

          2. .mau. Autore articolo

            di queste cose non ne so molto, ma mi pare che anche in altre lingue ci sia questa differenza tra libertism e libertarianism (che più di sinistra io definirei anarcoidi). Poi il termine è del 1993, non è colpa di Wikipedia.

    2. Marco Antoniotti

      La cosa migliore è “tassare” chi ha incamerato ricchezza sfruttando le contingenze (e magari dettando le regole, tra cui la baggianata sulla’”estorsione”). In questo modo si riequilibra il mondo e stiamo tutti meglio (io un po’ di più dato che per lavoro dovrei produrre sapienza).

      Tassare Oscar Giannino ed i libertarians è poi un rendere grazie a Dio (qualunque esso sia).

      1. un cattolico

        «io un po’ di più dato che per lavoro dovrei produrre sapienza»

        Ecco questa mi sembra credibile quanto la Spaghettosa Appendice (nulla di personale eh, è che gli Ig Nobel dovrebbero essere quotidiani).

  2. procellaria

    In caso di necessità Wikipedia potrebbe anche attivare delle “sponsorizzazioni a tempo” con alcuni partner, che rimanga attiva solo il tempo necessario per generare una certa quantità di traffico sul sito del partner. In questo modo, chi volesse contribuire al sostentamento di Wikipedia potrebbe farlo anche solo cliccando sul banner della sponsorizzazione.

  3. un cattolico

    «Voi che ne pensate?»

    Che Bruno è a dir poco sopravvalutato. E purtroppo per colpa della Chiesa che ha dato troppo peso ad un borioso attratto dalla magia, dall’occultismo e da tante altre orribili cose.

    «Ma vedere citato Giordano Bruno da un cardinale di Santa Romana Chiesa a me fa un’impressione un po’ strana, come se volesse trollarci.»

    Cita anche Lutero e Galileo se è per questo. Non per altro è attivo nel Cortile dei Gentili.

    @ procellaria:

    «Ravasi vuole fare il figo, “guardate come sono aperto a ogni influenza, anche se il pensiero di Bruno è inaccettabile per l’organizzazione criminosa di cui faccio parte»

    Già solo questa frase ti squalifica sufficientemente, ma se non bastasse:

    «io lo cito lo stesso, perché sono ardito e supero le barriere ideologiche, non ho pregiudizi e prendo il bello ovunque si manifesti»

    dovresti sapere che non fa altro che applicare una delle dichiarazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, la Nostra Ætate. Non è l’unico né il primo a farlo.

    Se non l’hai mai letta, spoilero:

    «Dai tempi più antichi fino ad oggi presso i vari popoli si trova una certa sensibilità a quella forza arcana che è presente al corso delle cose e agli avvenimenti della vita umana, ed anzi talvolta vi riconosce la Divinità suprema o il Padre. Questa sensibilità e questa conoscenza compenetrano la vita in un intimo senso religioso.

    Quanto alle religioni legate al progresso della cultura, esse si sforzano di rispondere alle stesse questioni con nozioni più raffinate e con un linguaggio più elaborato. Così, nell’induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l’aiuto venuto dall’alto. Ugualmente anche le altre religioni che si trovano nel mondo intero si sforzano di superare, in vari modi, l’inquietudine del cuore umano proponendo delle vie, cioè dottrine, precetti di vita e riti sacri.

    La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.

    Tuttavia essa annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è « via, verità e vita » (Gv 14,6), in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato con se stesso tutte le cose.»

    «A me fa strano che esistano ancora i cardinali, credevo fossero una piaga del passato, come la mortalità infantile.»

    Cardinali come Bellarmino, che – entrato solo nelle fasi conclusive nel processo – cercò ripetutamente di salvargli la vita? Che brutte persone!

    «P.S. Arso vivo, passano 400 anni e … “profondo rammarico”. Fa un po’ ridere. Magari “profonda vergogna” sarebbe stato un po’ più vicino alla soglia della decenza.»

    Avesse usato “vergogna” chissà quale altra frase indignata avresti scritto… È difficile farli contenti tutti!

  4. Marco Antoniotti

    Da pastafariano non praticante direi che il Pirata Ravasio può citare benissimo la suddetta frase.

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