Sembra facile timbrare un biglietto

Ieri dovevo fare un po’ di viaggi, compreso il tratto Repubblica-Porta Venezia, e visto il meteo mi sono preso un biglietto giornaliero. Al mattino faccio il cambio a Repubblica e timbro il biglietto sul passante: tutto ok. Alle 13:30 arrivo a Porta Venezia (lato VIII novembre): l’unica timbratrice che accetta i biglietti elettronici aveva sul display l’indicazione “Solo tessere”, quindi entro dal passaggio sempre aperto. Arrivo a Repubblica, ritimbro il biglietto lato metropolitana. Alle 14:30 sono di nuovo a Repubblica, faccio passare il biglietto sul passante e me lo sputa dicendo “Biglietto già convalidato” (tecnicamente corretto, ma a me avevano detto che il procedimento corretto consiste nel timbrare ogni volta). Vabbè, un passaggio aperto c’è comunque: entro e prendo il passante. Alle 17:30 riprendo il treno a Porta Venezia, senza nemmeno controllare se per puro caso avessero riparato la timbratrice, e vado fino a Porta Garibaldi. Arrivo, timbro il biglietto per uscire e mi dice qualcosa tipo “Senso errato”. Lì a fianco c’era un addetto Trenord che probabilmente stava multando una persona: in un momento in cui si era fermato gli mostro il biglietto e cerco di spiegargli la situazione, lui manco mi guarda e mi dice “l’ultimo tornello” (che effettivamente era ad accesso libero).

Non è che ci sia qualcosa che non funziona?

Ultimo aggiornamento: 2015-09-24 14:09

8 pensieri su “Sembra facile timbrare un biglietto

  1. Bistecca

    Non so se è così in tutta la Germania o solo nella regione Hesse dove sono io ora, ma venendo dall’Italia mi sono sorpreso di scoprire che qui non ci sono tornelli e obliteratrici.

    Semplicemente i biglietti e gli abbonamenti emessi dalle macchinette hanno la data e l’ora impressa e finisce lì.

    Il lato negativo è che non esiste il concetto di “carnet”. Non puoi comprare in anticipo ‘n’ biglietti da usare quando devi uscire, il biglietto di “corsa semplice” vale per un ‘tot’ (non ho ancora capito quanto) dal momento dell’acquisto.

    La fregatura è che se ti trovi in periferia e non ci sono macchinette in zona, o “te la giochi” o te la fai a piedi fino a quella più vicina…

  2. Chiara Petrucci

    scusami, non c’entra nulla ma non posso non dirlo a te: quando le hanno fatto LA DOMANDA miss Italia ha risposto “42” !

  3. Bistecca

    Precisazione: per curiosità ho chiesto un chiarimento e mi hanno detto che il biglietto (almeno quello per la corsa semplice) può essere acquistato direttamente su tutti gli autobus, pagando all’autista.

    1. un cattolico

      Da noi se tornassero al pagamento al conducente i casi di pestaggio aumenterebbero esponenzialmente. Ora come ora vengono picchiati nonostante la porticina separatoria, che in teoria dovrebbe dissuadere i piú facinorosi…
      In compenso le macchinette per acquistarli a bordo del bus o non funzionano o sono state sfondate per fregarsi le monete. D’altronde qui si fregano persino i martelletti di sicurezza frangivetro…

  4. Banasci

    Che poi sarebbe bello vedere, togliendo controllori e macchinette varie, quanto si risparmierebbe e quanto ci sarebbe da suddividere nelle tasse di tutti per un servizio pubblico veramente pubblico

    1. .mau. Autore articolo

      Mah, ho sempre dei forti dubbi sul senso della cosa pubblica, soprattutto se gratuita, in Italia.

  5. Bistecca

    Attenzione, il fatto che non ci siano tornelli e obliteratrici non significa che non ci siano i controllori. Ci sono e la multa per chi viene trovato senza biglietto è di 60 euro (ci sono cartelli in varie lingue, italiano compreso, che lo specificano bene).

    Tuttavia io devo dire che in un mese che sono qui li ho incrociati tre volte in tutto, e sempre in metropolitana, mai su tram o autobus, però appunto, sono qui da troppo poco per poter tirare delle conclusioni.

    Inoltre, come tutti quelli, italiani compresi, che vengono qui con l’idea di restare, e non di fare i turisti, non desidero “farmi conoscere” e pertanto mi sono dotato di abbonamento e ho sempre fatto i biglietti per le zone non coperte. Come a Torino, da cui provengo, ci sono gli abbonamenti che coprono varie zone concentriche dalla città andando verso fuori. Ci sono gli equivalenti dei biglietti “urbano+suburbano”, ma anche quelli solo “suburbani” per chi ha magari l’abbonamento per la città e ha bisogno di “sconfinare”. E ci sono gli abbonamenti giornalieri, settimanali e mensili.

    I prezzi sono carissimi, l’abbonamento mensile che a Torino costa 38 euro, qui ne costa 85. Però bisogna anche dire che i collegamenti sono eccezionali. Francoforte, stando a Wikipedia, ha la stessa estensione di Verona, eppure ci sono 18 (diciotto) linee metropolitane, tanto per rendere l’idea…

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