INVALSI

Oggi – con un giorno di ritardo dovuto allo sciopero indetto dai sindacati della scuola – iniziano le prove Invalsi. Segnalo questo post di Giorgio Israel della settimana scorsa, e rimarco soprattutto i punti 1, 2 e 3 (gli altri due sono molto più politici, e li lascio a chi di politica se ne intende).

In passato ho visto i problemi Invalsi e non mi sono dispiaciuti. Il guaio però non è tanto nei problemi in sé quanto nel significato che si vuole loro dare. Per come la vedo io, i risultati dovrebbero essere del tutto anonimi, e quindi non contare per il giudizio né degli studenti, che altrimenti rischiano di essere valutati per la capacità di risolvere quiz e non per quello che hanno studiato, né tanto meno degli insegnanti, che altrimenti sono incentivati a barare e aiutare i loro allievi. Senza il timore del voto e dei giudizi personali sarebbe invece possibile avere un’idea delle differenze statistiche e dei punti di forza e di debolezza, e quindi pensare eventualmente a migliorare i programmi per tenerne conto. Non dovrebbe essere così complicato, no?

4 pensieri su “INVALSI

  1. un cattolico

    Però senza il timore della valutazione perderebbero ogni mordente, un po’ come i Giochi di Archimede, che dai più sono visti come un modo per saltare un paio di ore di lezione. Quindi gli stessi risultati sarebbero falsati per scarso impegno della maggioranza.

    1. .mau. Autore articolo

      puoi fare come nei compitini di metà anno all’università. Chi fa bene l’Invalsi ha un bonus, chi non lo fa bene non ha nessun malus.

I commenti sono chiusi.