“iscrizione subordinata”

Cecilia e Jacopo a settembre inizieranno la scuola primaria. Non abbiamo voluto mandarli nella scuola più vicina a casa: sapendo che quella da noi preferita (raggiungibile comunque a piedi, intendiamoci…) aveva sempre molte richieste di iscrizione abbiamo aspettato gli ultimi giorni per vedere se c’era qualche probabilità di entrare nelle loro graduatorie, rigidamente selezionate per distanza. Visto che sembrava che ce la potevamo fare abbiamo messo quella scuola come prima scelta e un’altra scuola ancora sempre nei dintorni come seconda scelta. Qualche giorno dopo la chiusura delle iscrizioni ci è arrivata comunicazione che la nostra prima scelta ha rifiutato i bimbi e li ha smistati all’altra. Fin qui nulla di male.

Giovedì scorso mi arriva la comunicazione che la domanda di Cecilia è stata accettata. Jacopo: non pervenuto. Anche sul sito del ministero – ricordo che tutte le domande sono ormai da farsi online, al limite vai in segreteria e le fai assieme agli impiegati – la richiesta di Jacopo era ancora lì nel limbo. Oggi prima di andare in ufficio passo in segreteria, scopro che la segreteria non è nella scuola dove ho chiesto l’iscrizione ma in un’altra scuola, vado lì e mi assicurano “nessun problema, qui nei nostri file sono segnati ambedue come iscritti”. Oggi pomeriggio mi arriva comunicazione dal ministero secondo cui la domanda per Jacopo è “ACCETTATA – ACCETTAZIONE SUBORDINATA ALLA FORMAZIONE DI UNA NUOVA CLASSE”.

Ora, in entrambe le domande, nello spazio previsto per le note, ho scritto che contestualmente veniva iscritto il gemello. Se entrambe le domande fossero state accettate con riserva, avrei capito. Ma così cosa faccio, iscrivo un bimbo in una scuola e l’altro in un’altra?

Ultimo aggiornamento: 2015-03-03 15:42

11 pensieri su ““iscrizione subordinata”

  1. mestesso

    Premessa: in tutte le scuole che conosco c’è la politica di mettere in classi separate i gemelli.

    Ciò detto il messaggio che hai quotato ti dice in burocratese che la scuola che ha accettato (la seconda) ha esaurito i docenti in ruolo e sta formando una nuova classe con precari. Se li trova (ed il provveditorato di Milano gestisce queste cose in modo orrido) forma la nuova classe. Questo spiega la “subordinata”. Con la premessa, Cecilia è in una classe con docenti di ruolo, Jacopo no. Questo è quello che io capirei…

  2. mestesso

    PS (con cose che non ho esplicitamente detto prima): ogni scuola forma un numero di classi in base al numero di bimbi residenti nell’area per quell’anno (anche se la legge non vincola l’iscrizione ad una certa scuola data la residenza a Milano il 99% delle iscrizioni è pilotato in questo modo). A seconda delle nascite da una parte e dalla composizione del corpo docente (nel senso di quanti vanno in pensione, a casa in meridione per la vituperata legge delle quote regionali etc) si ha un numero maggiore o minore di posti vacanti che vengono coperti con precari. Formalmente non ti possono garantire l’iscrizione, ma la probabilità che i due bimbi vadano in scuole diverse è piccola a piacere ;-).

  3. un cattolico

    Meno male che sono già abituati a stare in classi differenti…

    Chiedo a Barbara, che scriveva che i suoi gemelli era bene non separarli a scuola: quali sono i criteri adottati? E che voce in capitolo hai avuto (la fortuna di avere), quando hai portato i tuoi piccoli a scuola?

    Mi sembra infatti di capire che ogni scuola scriva il proprio regolamento per la formazione delle classi con criteri aprioristici, senza guardare al gemello forte

    1. .mau. Autore articolo

      la risposta (qui ovviamente parliamo di gemelli nella stessa classe, ché nella stessa scuola tipicamente riescono a stare) è boh.
      Per esempio, nonostante i miei gemelli non siano dello stesso sesso c’è tra loro un legame molto forte unito a una competitività estrema, e probabilmente averli entrambi nella stessa classe avrebbe dato dei problemi agli insegnanti: l’abbiamo visto nei corsi di musicoterapia.

      1. un cattolico

        Chiedevo (retoricamente) a Barbara proprio perché sembrerebbe proprio una scelta a sentimento della scuola. E visto che Barbara diceva che per i suoi gemelli non era affatto la scelta migliore e che aveva già combattuto alle elementari e intendeva farlo pure alle medie (inferiori; per le superiori – posta la convergenza di vedute su dove andare – Barbara aveva espressamente scritto che si sarebbero abbondantemente attaccati, a quel punto anche loro in balia del sentimento dei loro prof :D)… mi chiedevo (giocosamente e altrettanto retoricamente):
        – possibile che in una scelta così delicata si vada solo a sentimento?
        – ma l’avran spuntata pure alle medie (inferiori) Barbara e marito/compagno?

        1. un cattolico

          P.S.: Sto dando per scontato che “l’ultima battaglia” descritta da Barbara fosse quella delle medie… Potrebbe essere quella delle elementari, e la prima quella combattuta poco prima per la scuola dell’infanzia.

          1. Barbara

            A gentile domanda rispondo.

            Le scuole tendono a separare; io ho messo i gemelli insieme al primo anno d’asilo con riserva (= se le maestre dicono che non va bene al secondo anno li separiamo) sottolineando la difficoltà di andare a 75 feste di compleanno l’anno, visto che ho un’altra figlia poco più grande.

            Sono rimasti insieme tutto l’asilo e, sulla base non delle nostre idee ma del parere delle insegnanti dell’asilo, anche alle elementari. Sono ora insieme alle medie, stavolta su parere degli insegnanti delle elementari; abbiamo dovuto però rinunciare alla scuola vicino a casa che invece ha una politica rigida.

            Al momento gli insegnanti sono blandamente favorevoli a una separazione alle superiori, cosa comunque irrilevante in quanto uno dei due andrà al classico e l’altro no (non sa ancora cosa fare, solo che latino e greco non lo interessano).

            Per noi averli in classe insieme in questi anni è stato molto, molto pratico, ma se gli insegnanti avessero detto che era meglio separarli l’avremmo fatto; non certo perché una direttrice dice “qui si fa così”, senza offrire quando richiesta uno straccio di motivazione.

            Oltretutto in quella scuola la grande si era trovata assai male dal punto di vista della socializzazione – non certo sorprendente, per chi preferisce la teoria al benessere dei bambini. I giovanotti si fanno 10 minuti di autobus senza problemi.

          2. un cattolico

            Grazie Barbara per il tuo esempio.

            L’esclusione preventiva di due gemelli nella stessa classe in effetti non l’ho mai capita, eppure è prassi assai diffusa, forse per scarsa fiducia nei genitori e nella loro capacità di giudizio…

  4. un cattolico

    Tornando più propriamente in tema…

    http://www.istruzione.it/allegati/2014/CIRCOLARE_N.510001.pdf

    «Nella previsione di richieste di iscrizione in eccedenza, la scuola procede preliminarmente alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del Consiglio di istituto, da rendere pubblica prima dell’acquisizione delle iscrizioni, con affissione all’albo, con pubblicazione sul sito web dell’istituzione scolastica e, per le iscrizioni on line, in apposita sezione del modulo di iscrizione opportunamente personalizzato dalla scuola.
    Si rammenta, in proposito, che, pur nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, i criteri di precedenza deliberati dai singoli Consigli di istituto debbono rispondere a principi di ragionevolezza quali, a puro titolo di esempio, quello della viciniorietà della residenza dell’alunno alla scuola o quello costituito da particolari impegni lavorativi dei genitori.
    In quest’ottica, l’eventuale adozione del criterio dell’estrazione a sorte rappresenta, ovviamente, l’estrema “ratio”, a parità di ogni altro criterio. È, comunque, da evitare il ricorso ad eventuali test di valutazione quale metodo di selezione delle domande di iscrizione nei corsi sperimentali.»

    È ragionevole accettare l’iscrizione di un solo gemello?

  5. un cattolico

    Ultimo (scusa il flood): se già l’anno scorso il Ministero dell’Istruzione, a proposito dei principi di ragionevolezza, era intervenuto con una nota di chiarimento alla circolare 2014 analoga a quella 2015 che ti ho già riportato, per chiarire che «ai fini dell’accoglimento delle domande di iscrizione non costituisce criterio di precedenza il momento di arrivo della domanda a scuola mediante la procedura di iscrizione on line», non mi meraviglierei se anche quest’anno chiarisse (o con nota o più probabilmente con le numerose FAQ) che altri criteri adottati sono da bandire.

    Intanto tu puoi scrivere qui per (sperare di) sapere come muoverti per ottenere ragionevolezza :-P

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