Abbiamo eletto Mineo o Renzi?

Premessa: questa riforma del Senato proposta da Renzi è una porcata; non so se più o meno porcata dell’Italicum, perché a certi livelli le analisi quantitative servono a poco. Con la scusa di eliminare il bicameralismo perfetto (su cui sono anche d’accordo) e tagliare i costi della politica (cosa che in realtà non si farebbe) in pratica si eliminerebbe un ramo del Parlamento senza colpo ferire.

Detto questo, però, non trovo nulla di strano che in Commissione Affari Costituzionali un partito sostituisca il relatore che non segue la maggioranza del partito stesso: le commissioni, salvo in casi particolari votati dal Parlamento volta per volta, non hanno potere legislativo e quindi dovrebbero portare le voci dei partiti, non quelle dei singoli. Sarà poi l’aula a votare a favore o contro il provvedimento uscito dalla commissione. Sarebbe poi stato più serio che i quattordici senatori aventiniani avessero costituito un loro gruppo autonomo: se non ricordo male bastano dieci senatori. A questo punto Mineo avrebbe tranquillamente potuto rimanere nella commissione :-)

Infine un semplice reminder: Corradino Mineo non è stato eletto (nel senso che il Porcellum non prevede di eleggere nessuno se non chi è stato messo in lista in posizione opportuna dai capipartito), ma neppure Matteo Renzi è stato eletto (perché la Costituzione, almeno quella che è in vigore fino a oggi, prevede che il PresConsMin sia nominato dal PresRep). Quindi lasciate perdere le pippe di quel tipo.

Ultimo aggiornamento: 2014-06-13 10:42

6 pensieri su “Abbiamo eletto Mineo o Renzi?

  1. Wilson

    Non credo che il nuovo gruppo avrebbe fatto in tempo a ottenere il riallineamento di tutte le commissioni. Comunque, in quel caso, avrebbero comunque dovuto sostituire dei membri, in quanto il nuovo gruppo sarebbe stato parte delle opposioni e non della maggioranza (che ovviamente deve avere la maggioranza dei seggi, per quano risicata).

    ps: Perché eliminare un ramo del parlamento è una porcata in se?

    1. .mau. Autore articolo

      prima di sostituire i membri ci vuole un po’ di tempo, e non è nemmeno detto ci si riesca. Ti ricordi nel 2006 De Gregorio che ha cambiato bandiera al volo?
      Per il bicameralismo, nelle democrazie nacque per rappresentare due parti diverse della popolazione, ma ora viene usato per avere una seconda chance di vedere una legge… con la fregatura che in Italia una legge può essere rimpallata a piacere. Quindi ben venga una riforma che eviti questo rimpallo, ma questo non significa creare un finto Senato con gente che di mestiere fa dell’altro e quindi farà semplicemente da passacarte.

      1. Bubbo Bubboni

        “Per il bicameralismo, nelle democrazie nacque per rappresentare due parti diverse della popolazione”
        umm, direi che sul punto c’è stata poca uniformità, anche essendo fantasiosi su cosa si intende per “democrazie” e molto generosi sulle intenzioni di chi scelse come architettare le camere.

        Però, se fosse così, non sarebbe forse sbagliato che gli elettori “maturi” votino per ambo le camere? Per rappresentare meglio parti diverse non sarebbe necessario che i vecchi maturi votino per una e i giovani rampanti votino per l’altra, senza sovrapposizioni?

        Ma, al solito, quando si parla di democrazia ci si capisce sempre pochissimo. Anche per il curioso paradosso che i più democratici restano quelli che esercitano la dittatura della maggioranza spesso a caro prezzo acquistata.

        1. .mau. Autore articolo

          il concetto di “democrazia” era sicuramente diverso da adesso, ma c’era comunque la “rappresentazione di parti diverse”. Basta vedere il Senato del Regno d’Italia.
          Ciò detto, come ho scritto io sono favorevole alla differenziazione dei ruoli delle Camere: a questo punto chi le vota è indifferente.

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