Renzi, metti in lattina?

Ribadisco quanto scrissi già in passato. Il problema non è che Eugenio Scalfari nella sua predica domenicale scriva un “do you can?” che viene immediatamente notato persino in una nazione come l’Italia dove la conoscenza della lingua di Albione non è poi così comune. Il problema non è nemmeno che a Repubblica lascino scrivere il Fondatore ogni santa domenica.
Il vero problema è che nessuno ha il coraggio di toccare anche solo una virgola della Parola di Eugenio. Più che gli incontri con papi e cardinali, Scalfari è implicatamente interessato alla tradizione islamica, dove la parola di Allah è per definizione immutabile finché Allah stesso non cambia idea?

Ultimo aggiornamento: 2014-03-30 13:41

10 pensieri su “Renzi, metti in lattina?

  1. un cattolico

    .mau. hai notato anche che Scalfari fa un gran casotto, sovrapponendo passi evangelici e inserisce “scribi e farisei” in mezzo ai legnati da Gesú? A onor del vero cita anche quelli giusti: i mercanti del tempio, che chiama corrotti, ma li mette per ultimi…

    Tra i commenti in 7, 8 segnalano l’italiese e solo 1 il vangelo secondo Eugenio. :-)

    1. .mau. Autore articolo

      @un cattolico: mica ho letto l’omelia di Scalfari, mi era stato solo segnalato lo svarione di inglese…
      (ma sul vangelo secondo Eugenio ne abbiamo già parlato in passato)

  2. daniele

    Come avevo annotato in fonda alla pagina di Repubblica.it, quel “do you can” abbaglia così tanto da rendere secondarie le altre idee contenute nell’articolo di Scalfari. Parlavo di clero laico, e vedo che trovo riscontro nel pezzo qui sopra. La cosa strana,e stavolta sì tutta squisitamente “italiana”, è questa tendenza a non fermarsi un attimo prima del baratro dell’ovvietà, prima di fare il copia incolla delle idee.
    Mi spiego: “una nazione come l’Italia dove la conoscenza della lingua di Albione”.Ma davvero abbiamo bisogno di questa giaculatoria ogni volta?
    Ma conoscete un Paese in cui non sia DAVVERO così. Intendo dire, non un Paese in cui SI DICE che non sia così.
    Non citatemi il Regno Unito per carità.
    Come scrivevo nel mio commento su Rep.it, in Germania molti castelli bavaresi offrono guide esclusivamente in tedesco per buona parte della giornata, al massimo in un inglese stentato che è più vicino al proto-indoeuropeo che all’inglese.
    La metro di parigi è tappezzata di pubblicità di corsi di lingua inglese per i francesi, e gli annunci si basano spesso sul sarcasmo nei confronti dei francesi che, in media, non parlano inglese anche se lo hanno studiato a scuola.

    Ma davvero non possiamo fare a meno di copiare e incollare le idee? Se non i testi scritti su internet, almeno le idee.

  3. daniele

    ” in una nazione come l’Italia dove la conoscenza della lingua di Albione non è poi così comune”

    Ora si rilegga il commento.
    L’esempio dei castelli della Baviera e della metro di Parigi, e se volessimo potremmo continuare ma non servirebbe perché, come accade in contesti di cyber-cultura, i commenti, gli articoli e tutto il resto, vengono raramente letti con attenzione.
    Saluti

  4. daniele

    @un cattolico: mica ho letto l’omelia di Scalfari, mi era stato solo segnalato lo svarione di inglese…
    (ma sul vangelo secondo Eugenio ne abbiamo già parlato in passato)

    se ci fosse bisogno di ulteriori prove,
    lei commenta, scrive, parla di ciò che non ha letto.
    Questp fa parte della cyber-cultura, che, come sostenne tempo fa Umberto Eco, ricorda i alcuni suoi tratti la Cultura medioevale.

    Ancora saluti

    1. .mau. Autore articolo

      peccato che il punto fondamentale del mio post fosse

      «Il vero problema è che nessuno ha il coraggio di toccare anche solo una virgola della Parola di Eugenio.»

      e per esprimere questa affermazione io non abbia avuto bisogno di leggere il resto dell’articolo di Scalfari. D’altra parte non mi pare di aver commentato questo articolo di Scalfari: ho solo parenteticamente commentato “ma sul vangelo secondo Eugenio ne abbiamo già parlato in passato” (per esempio l’ultima volta qui).

      Insomma: io ho parlato dell’unica riga dell’articolo di Scalfari che io ho letto, il che in questo thread mi porta ad avere una riga di lettura di vantaggio.

      (ciò detto, io lascio volentieri agli altri l’ultima parola. Per quanto ne so, Lei può avere le prove provate che invece tutti gli articolo di Scalfari sono sempre controllati parola per parola prima della pubblicazione, e che quel “do you can?” è stato surrettiziamente inserito da qualche hacker che è riuscito a connettersi nel backoffice di Repubblica)

    2. un cattolico

      Secondo la sua tesi sono legittimato a scrivere,essendomi letto sia l’omelia di Scalfari (ammetto di averlo fatto a fatica) sia i commenti sebbene un po’ piú velocemente (infatti ricordavo il suo sui castelli bavaresi).

      Però dubito fortemente che Eco possa parlar male per partito preso del Medioevo e della sua cultura: ci ha dedicato non solo la tesi – se ben ricordo – ma anche buona parte dei suoi studi.

      Ma a parte le battute: anche se non era la tesi di .mau. stento a credere che in Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia la guida turistoca media parli inglese come la guida turistica media casertana alla Reggia o quella agrigentina nella Valle dei Templi…

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