gentilezze

I tassisti stanno vivendo un brutto periodo, con la concorrenza di servizi tipo Uber e del car sharing: si sta arrivando così a un circolo vizioso nel quale le tariffe crescono e i passeggeri pertanto diminuiscono. Ci sono indubbiamente problemi di vari tipi, per esempio il fatto che in un mercato strettamente regolamentato il costo pratico di una licenza è cresciuto a tal punto che chi è subentrato da qualche anno ha pagato decine di migliaia di euro e adesso si vede quell’asset pesantemente deprezzato. Non trovo certo nulla di strano se i tassisti decidono di scioperare e non farsi trovare in aeroporto e in stazione: il diritto di sciopero è sacrosanto.
Ma se è vero che c’è un gruppo di tassisti che sta accettando le chiamate e poi non si presenta, beh, io quelli li denuncerei direttamente e senza passare dal via. (E se fossi uno della maggioranza dei tassisti che non fa così, mi chiederei cosa potrei fare loro per “ringraziarli” di avere ancora peggiorato l’immagine della categoria)

Ultimo aggiornamento: 2014-01-29 11:55

4 pensieri su “gentilezze

  1. jan

    Accettare la chiamata e non presentarsi forse è cosa da sanzione (sospensione della licenza per tot giorni?), non so cosa prevede la legge, oltretutto assolutamente controproducente per il servizio. Chi chiamerà più un taxi sapendo che possono dare buca?
    Peccato perché il taxi lo uso ogni tanto ed è comodo.

  2. mestesso

    Io ricordo di due tassisti che ai tempi dello sciopero scorso hanno fermato con la forza un collega crumiro e derubato dei soldi della corsa fatta, ricordo anche di certi autisti Uber che casualmente si ritrovavano con specchietti e fari rotti, ricordo anche che il reddito medio dichiarato da un tassista si assesta intorno ai 18K euro annui (ma uno riesce a vivere a 18K euri annui?).
    Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma io ho poca stima della categoria in tutta franchezza, e vedo pochi margini di peggioramento.
    Ah, ultima cosa: se il costo delle licenza aumenta, lo fa perché i ricavi sono alti, e si abbassa quando diminuiscono. Si chiama rischio imprenditoriale, e se uno non vuol rischiare fa qualcosa d’altro (con l’evasione fiscale cmq si ha la certezza di guadagnarci). Giusto per dire.

  3. Laperfidanera

    Guarda, dei tassisti italiani penso il peggio che si possa pensare, ne ho anche scritto nel blog.
    Una delle cose che mi fanno più imbestialire è che in generale devi farti una bella scarpinata per andare a prenderne uno al suo posteggio, invece di poterli fermare mentre girano per le strade, come avviene in qualunque paese civile. Se devi fare due chilometri per arrivare a casa, perché dover prima camminare quattrocento metri con 3 bambini e due valigie? e perché scelgono loro in quale posteggio fermarsi? ad esempio, a Busto Arsizio non ce n’è mai neppure uno in nessuna delle due stazioni del treno! tutti in fila per ore all’aeroporto della Malpensa! (si vede che le poche corse che in questo modo finiscono col fare sono abbastanza remunerative). A Legnano mi è capitato di dover fermarmi al posteggio della stazione sotto un sole rovente, cercando l’aiuto di avventori del vicino bar per ottenere il numero di telefono (cellulare) del servizio di taxi (quello ufficiale non rispondeva, suonava a vuoto di fianco a me, ovviamente); spiegazione del tassista finalmente arrivato: c’è troppo caldo, ci dà fastidio aspettare sotto al sole!
    Per me, se tutti i tassisti d’Italia vanno in malora, festeggio!

  4. jan

    A Milano si possono fermare per strada, ma in pratica ci si riesce solo di notte perché il segnale di taxi libero è dato dall’illuminazione dell’insegna taxi sul tetto. Di giorno per stessa ammissione dei tassisti non si vede se è accesa o spenta.

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