La bestemmia è il meno

Ieri sulla Stampa ho letto il testo delle due barzellette raccontate da Berlusconi e che hanno scatenato l’ennesimo putiferio, con tanto di piccata dichiarazione del premier che si è lamentato che la barzelletta – non so quale delle due, visto che di una ci dovrebbe essere un video girato all’Aquila con dei militari, e non credo sia andato là come privato cittadino – era stata raccontata in privato, e quindi veniva violata la sua privacy.
La barzelletta sugli ebrei, a parte dipingerli stereotipamente come dei ricconi, non è che dica molto; ma su quella con la bestemmia credo valga la pena spenderci su qualche parola. Il problema non è la bestemmia, che pure dovrebbe essere ancora passibile di condanna nel nostro ordinamento; sono della scuola di quelli che pensano che se la vedrà a suo tempo con il buon Dio. Nemmeno l’aver infilato nella barzelletta Rosy Bindi è un vero problema; al limite è un’opportunità per il suo analista che sicuramente avrà molto da lavorare sui motivi che impediscono al premier di togliersi dalla testa il presidente del PD. Ma quelle sono cose personali, o almeno a mio parere non ci sono ancora gli estremi per parlare di harassement ancorché non sexual.
Quello che trovo davvero preoccupante è la barzelletta. Una barzelletta così fa solo ridere i bambini di undici anni: non è nemmeno grossolana o di pessimo gusto, ma proprio stupida, basandosi su un gioco di parole che non ha alcun senso per conto suo e serve per poter fare la bestemmia finale liberatoria. Per dire, da un punto di vista puramente lessicale è meglio la battuta del passerotto piemontese che fa “pio pio” ma dopo che è scampato per un pelo a una raffica di pallettoni sparati da un cacciatore cambia vero in “pio faus”; sempre roba da undicenni, ma con una sua coerenza linguistica che manca nel “pronunciare il maschile dei nomi dei fiori”.
Ora io posso concepire di essere governato da un puttaniere, o persino anche da un delinquente; ma l’idea che a capo dell’Italia ci sia uno che si diverta con le battute degli undicenni (ma anche che pensi che i suoi interlocutori si divertano con battute simili) mi fa venire la pelle d’oca.

Ultimo aggiornamento: 2010-10-03 17:55

22 pensieri su “La bestemmia è il meno

  1. Máxìm

    @Galatea, mi sa che la barzelletta che hai in mente tu (e se è quella condivido il tuo giudizio) non è quella a cui allude .mau.

  2. .mau.

    @Galatea, la “mia” barzelletta termina con “ma glielo dobbiamo dire che Hitler è morto?” Certo, è (implicitamente) sull’Olocausto: ma per come la vedo io chi ci fa la figura peggiore sono i sepolcri imbiancati della carità pelosa. Oppure sono anch’io inqualificabile come il nostro PresConsMin.

  3. vb

    A me hanno fatto più tristezza i militari attorno a lui che sono scoppiati a ridere a forza… (a meno che anche i nostri militari non abbiano la testa di un undicenne, che è pure una possibilità).
    Anche io rido alle battute di Grillo, ma le sue fanno ridere sul serio :-D

  4. Cristian

    guarda che io alla radio ho sentito dire che non si può dire che è un puttaniere …

  5. CoB

    Quelle barzellette, quando le ho sentite anni fa, mi hanno fatto ridere, e non sono più “cattive” di alcune battute che circolano su spinoza.it. Il problema è chi le racconta e soprattutto, riguardo la bestemmia, è agghiacciante il commento di Fisichella: “Bisogna contestualizzare”.

  6. Marco B. Rossi

    @vb: questo purtroppo succede in tutte le grandi organizzazioni italiane. E’ uno stile di management che sa di anni 50 e di gorilla nella nebbia, fatto di pacche sul sedere alle segretarie e di barzellette crasse a cui i sottoposti sono tenuti a smascellarsi.
    Anni fa lavoravo in una nota azienda americana di telecomunicazioni: il presidente aveva pure lui il vezzo di raccontare (e malissimo) barzellette che avrebbero fatto arrossire una caserma di carristi, e che tutti dovevano trovare esilaranti, quasi da mansionario. Io lì non ho resistito molto.

  7. Ugo

    E’ ora di riabilitare Mastelloni, Ceccherini e tutti quelli che sono stati radiati dalla TV di stato o privata perchè hanno bestemmiato.
    E Fisichella ha ragione, bisogna contestualizzare. Io non direi mai una bestemmia in chiesa, ma fuori non vedo il problema. Se i credenti si scandalizzano, chiedano al loro dio di fulminare il bestemmiatore, o la loro fede è così debole che viene messa in crisi da un santione?
    La cosa più divertente è che la bestemmia del Berlusca sia uscita fuori in coincidenza con l’International Blasphemy Rights Day http://www.centerforinquiry.net/oncampus/events/international_blasphemy_rights_day_093010/ ;)

  8. mestesso

    @Ugo: c’è una parola che si chiama rispetto, che ha la curiosa proprietà di essere allo stesso tempo un diritto ed un dovere.
    Se tu rivendichi il diritto a bestemmiare (e perché no a sputare per terra? E le dita nel naso dove le mettiamo? Sono diritti oppure no?) io (credente) rivendico il diritto di non sentirmi queste cose.
    Quindi, semplicemente, tu sei libero di bestemmiare, se questo ti fa sentire meglio, beh, ognuno si accontenta di quel poco che vuole. Fallo però con e vicino ai tuoi simili. Io non rivendicherò certo il fulmine giustizialista, e vivremo entrambi meglio.

  9. unit

    non vorrei andare fuori tema, ma la faccenda delle bestemmie mi ha sempre incuriosito. Non riesco a immaginare un dio (un minimo più evoluto di un totem) che si possa offendere per una tale stupidaggine, e quindi non capisco chi si offende al posto suo. Qual è il meccanismo? E poi a questo punto non dovrebbe essere molto più grave dire che un dio non esiste? Perchè una cosa offende, mentre l’altra è una raffinata e probabilmente sofferta presa di posizione?

  10. .mau.

    @unitxx: io personalmente non ho nessun problema a immaginarmi un dio incazzoso: basta leggersi l’Antico Testamento. Non che questo dica molto su chi si offende per conto suo; però nel mio piccolo io mi arrabbio quando qualcuno lascia la macchina in doppia fila nonostante ci sia un parcheggio libero a dieci metri.
    Detto questo, e aggiunto che credo che ci sia anche qualcuno che si offende perché esistono degli atei, vado completamente fuori tema citando il dantesco Capaneo che Dante mette all’inferno (cristiano) perché bestemmia gli dei. I miei ricordi liceali sono quasi nulli, ma mi pare che il poeta gli dia del poveretto perché è convinto che continuare a bestemmiare serva a qualcosa. Insomma il meccanismo è molto più complicato di quanto possa sembrare a prima vista.

  11. Barbara

    Quanto alle barzellette, anch’io trovo orripilante quella linkata da Màxim al #4. In Germania sarebbe più che sufficiente per mettere una pietra tombale sulla carriera di chiunque.
    Non vedo invece perché vietare le bestemmie, almeno finché non cominceremo a vietare sul serio anche le battute misogine, omofobe, razziste e compagnia cantante. Che a me, per riprendere l’argomento di .mau., danno ben più fastidio delle bestemmie.
    Infine, le dita nel naso e i rutti sono esempi poco pertinenti: non credo siano oggetto di alcuna legge, e la loro accettabilità dipende dalla società in cui si vive. Soprattutto non offendono nessuno (al massimo schifano un po’). O vogliamo cominciare a discutere di tutti gli uomini che, quando scomodi, infilano tranquilli una mano nei pantaloni e rimettono tutto a posto?

  12. CoB

    Vado un po’ OT, ma mi riallaccio a quanto dice Barbara più sopra. Sabato ero in giro per Roma e vicino alla Stazione, zona centralissima, delle bancarelle vendevano magliette con l’effigie del Duce e la scritta “Molti nemici molto onore”. Guardandole ho pensato proprio alla Germania, perché pur essendo stato solo a Berlino non credo ci siano bancarelle che vendono magliette di Hitler, e se ci fossero immagino che sarebbero rimosse.

  13. Ugo

    Dico la mia ultima sull’argomento bestemmia (Berlusconi non mi interessa, mi ha stufato) sennò poi Mau si incazza e mi fulmina, questa volta giustamente visto che ha ripetuto molte volte che non vuole che questi commenti diventino un forum.
    Ognuno ha il diritto di credere in ciò che vuole, ma nessuno ha il diritto di costringermi a rispettare qualunque bizzarra credenza solo perchè è condivisa da un bel numero di persone. Penso che il sistema migliore per reagire a quella perniciosa inanità che è la religione siano lo sberleffo, la presa in giro e la totale mancanza di rispetto.
    Personalmente, comunque, non bestemmio mai in pubblico. Se lo facessi mi sembrerebbe di abbassarmi al livello dei credenti, che di solito sono i peggiori bestemmiatori.

  14. Gifh

    Signori avete frainteso. Per il cav. è un momento di estremo dolore, ha perso moglie, compagno di giochi, tutti i magistrati e la stampa sono contro di lui, e dopo aver appreso che bestemmiare lenisce il dolore (IgNobel 2010 docet), non ha saputo resistere!

I commenti sono chiusi.