altro che asintoti

Per una volta non è stato l’Eterno Vicesindaco a parlare, ma l’assessore all’Ambiente Paolo Massari. Quando gli hanno fatto notare come a Milano questo gennaio in ventiquattro giorni ce ne sono stati quattordici di sforamento dei limiti per lo smog, la sua risposta è stata «Dal ’79 ad oggi non c’è stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata.»
Mi piacerebbe avere un link ai dati effettivi, visto che trentun anni consecutivi di non peggioramento sono una striscia incredibile, ma voglio dar credito al signor Massari. Il guaio è che se con trentun anni consecutivi di non peggioramento siamo a un risultato oggettivamente scadente, significa che c’è uno zoccolo duro ineliminabile con i sistemi attuali; insomma quello che in matematica si chiama asintoto (orizzontale). Quella che dovrebbe essere l’ovvia conseguenza è che quindi occore davvero fare qualcosa di nuovo. Non è detto che il blocco delle auto servirebbe davvero, intendiamoci: io credo di sì ma non ne ho assolutamente la certezza. Però, ribadisco, qualcosa di nuovo bisogna farlo. Glielo dite voi all’assessore? (L’Eterno Vicesindaco ha già detto che ci penserà lui… ad aprile, però. Cosa sono tre mesi di fronte all’eternità?)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-26 10:47

10 pensieri su “altro che asintoti

  1. nicola

    Sembra che non sappiano di cosa stanno parlando. Oppure proprio non sanno di cosa stanno parlando. Non so cosa sia peggio, fra le due ipotesi.
    Molto probabilmente non sanno cosa sono gli asintoti e quindi temo che dovresti dare loro una piccola lezione di matematica.

  2. Licia

    Sono stata intrappolata con un sondaggio al telefono sull’operato del comune, in realtà un’indagine sull’immagine della Moratti. Per come erano formulate, molte delle domande erano davvero poco neutre (in inglese sarebbe biased) e, tra le varie impressioni che ho avuto, quella che cercassero di far passare il messaggio che con l’Ecopass l’inquinamento a Milano è diminuito molto e che eventuali ulteriori interventi verranno fatti sul traffico. Nessun accenno ovviamente a tutti i sistemi di riscaldamento che funzionano con combustibili diversi dal metano…

  3. layos

    La fonte principale di inquinamento non è il traffico urbano che è l’unica leva che hanno i sindaci (e che comunque usano con parsimonia per evitare di far incazzare i commercianti) ma il traffico pesante autostradale, quello aereo o, come nel caso di Genova, le navi ferme in porto col motore acceso per tenere in funzione elettricità e riscaldamento/condizionamento.
    Ho letto da qualche parte che una nave di medie dimensioni inquina come decine e decine di migliaia di auto euro 5. L’unico modo per togliere quell’inquinamento sarebbe far collegare le navi alla rete elettrica, ma il fabbisogno aumenterebbe in modo sostanziale e l’elettricità la produciamo ancora in gran parte da combustibile fossile (quindi inquinante).

  4. popinga

    Trent’anni fa a Milano una quota importante dell’inquinamento atmosferico era ancora attribuibile alle industrie di produzione di beni. Sparite quelle, se l’inquinamento è ancora lo stesso, vuol dire che la quota attribuile al traffico e al ricaldamento domestico è salita. Visto che si è proceduto con la metanizzazione in gran parte delle aree cittadine, non resta che il traffico da indicare come responsabile (e in effetti le vetture circolanti, Euro 0>n quanto si vuole, sono almeno raddoppiate).

  5. ALG

    Scusa, ma non capisco la premessa… Quanto dice l’assessore è “non è mai peggiorata, anzi è migliorata”.
    La frase, per quanto arzigogolata significa che l’indicatore a cui si riferiva è sempre migliorato o al più rimasto uguale. Significa che c’è in atto un trend positivo.
    Il fatto che sia strano che non ci sia mai peggioramenti non mi preoccupa, basta che l’indice abbia una granularità un po’ alta.
    Detto questo perché dovremmo essere arrivati ad un asintoto? Bisogna vedere la forma della curva (magari interpolandola un po’). Potrebbe essere una bella retta con inclinazione negativa… Ovviamente l’asintoto a zero inquinamento c’è, ma se ci si fermasse lì non sarebbe un problema…
    Ciao

  6. .mau.

    @ALG: certo, la funzione potrebbe essere una retta dalla pendenza così prossima a zero che ci vorranno duecent’anni a raggiungere un livello decente, ma non esserci un asintoto. Però la cosa è piuttosto improbabile, e comunque la mia idea – che cioè esista uno zoccolo duro che non riesce ad essere scalfito – vale lo stesso.

  7. pietro

    I continui sforamenti dei limiti di inquinamento posso essere dovuti ad un costante abbassamento di quesi limiti nel corso degli anni, se ci si reca sul sacro monte di Varese o ai Piani dei Resinelli sopra Lecco come faccio io da almeno 30 anni in una giornata limpida si nota la cappa di inquinamento sopra Milano e posso assicurare che è visibilmente diminuita nel corso degli anni.
    Negli anni 70 faceva schifo l’atmosfera sopra Milano aveva una sfumatura marroncina ( penso a causa dell anidride solforosa e degli ossidi di azoto ), negli ultimi 30 anni si è ridotta visibilmente e ha un colore più grigiastro.
    Non ho dati numerici per dimostrare quallo che dico ma solo l’esperienza di un cicloturista a riposo ( adesso ci vado in moto ).

  8. ALG

    @.mau.:
    Concordo con il fatto che un asintoto debba esistere. Non saprei dimostrartelo matematicamente (anche perché è difficile farlo non conoscendo l’indicatore) ma la mia esperienza mostra che un asintoto esiste sempre (e per di più, gli sforzi necessari per avvicinarvisi aumentano al diminuire della distanza).
    Posto questo, dalle parole non si evince che siamo vicini ad un asintoto, ma anzi potremmo esserci molto lontani.
    Però immagino che l’asintoto a cui ti riferisci sia quello implicito nell’uso delle tecniche usate per ridurre l’inquinamento e proponi un cambio di paradigma. Io invece dico che siamo ben lontani dall’asintoto naturale del valore e lo siamo poiché le tecniche in uso sono inadeguate a produrre un cambiamento apprezzabile.
    Ciao

  9. vb

    Detto che l’inquinamento resta comunque un problema, confermo che quella degli sforamenti è, da anni, essenzialmente una manovra politico-mediatica per giustificare limitazioni che servono esclusivamente a tenere vivo il morente mercato dell’auto.

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