_Il linguaggio della matematica_ (libro)

[copertina] Divulgare la matematica non è affatto semplice. Il problema è trovare il giusto equilibrio tra la complessità intrinseca dei temi trattati, che richiedono tutto un armamentario di notazioni e tecnicalità anche solo per essere comprese, e la famosa massima “ogni formula matematica in un libro ne dimezza le vendite”. Devlin c’è riuscito in questo libro? (Keith Devlin, Il linguaggio della matematica [The Language of Mathematics], Bollati Boringhieri – Saggi Scienze 2002 [1998], pag. 398, € 35, ISBN 978-88-339-1420-6, trad. Laura Servidei) Non troppo, direi. Non so se il guaio sia dovuto al fatto che il libro è la revisione “per non scientificamente alfabetizzati” di un volume uscito per la collana legata a Scientific American; sicuramente il problema non è nella traduzione che è buona, anche se nelle bozze sono sfuggiti un paio di errori. Però mentre ci sono capitoli oggettivamente venuti fuori molto bene, quello sulla logica e soprattutto quello sulla probabilità, la parte sui gruppi e sulla topologia sono poco comprensibili se non si sa già di che si parla… il che è ancora peggio, perché la posizione filosofica di Devlin è che la matematica è lo studio delle strutture, e quei due capitoli dovrebbero esserne la quintessenza. Diciamo ad esempio che io avrei evitato di “spiegare” la dimostrazione dell’ultimo teorema di Fermat, perché tanto non aggiunge nulla a quella che oggi definiscono pomposamente “l’esperienza matematica”… E comunque alla fine, con la metrica di Minkovskij, le formule le ha messe :-)

Ultimo aggiornamento: 2014-12-15 22:24

2 pensieri su “_Il linguaggio della matematica_ (libro)

  1. Sonny&Me

    Metrica di Minkowskij? Amenità del tipo time-like space, light-like space e space-like space?
    Mau, posso approfittare di questo commento per chiederti come si possono scrivere equazioni nei post? E’ una mia impressione, o i matematici che si cimentano nei blog (e che vogliono fare matematica)sono svantaggiati dagli editor a disposizione? Grazie.

  2. .mau.

    che io sappia, quelli che fanno matematica seria (vedi The Everything Seminar) usano un plugin che ti permette di scrivere in LaTeX. Il guaio – anche per uno come me che in fin dei conti vent’anni fa usava LaTeX e quindi non si spaventa per la sintassi) è che il risultato finale è brutto.
    ps: sì: quelle formule lì, anche se Devlin si limita alla metrica non-pitagorica.

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