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09/03/2018 Uncategorized

Di biciclette, incidenti e trigonometria


Ipley Cross è un incrocio nella contea inglese dello Hampshire tristemente noto per essere uno dei più pericolosi per i ciclisti, con almeno due vittime e altri feriti in pochi anni; i ciclisti arrivavano tutti dalla strada da nord, Beaulieu Road. Eppure, come potete vedere dalla foto presa dall’alto, non c’è nulla che ostruisca la visuale, se non al più una leggera elevazione sul lato nordest. D’accordo: se gli automobilisti rispettassero la precedenza e rallentassero prima dell’incrocio, questi incidenti non avverrebbero. Tipicamente invece quello che succede è che guardano, non vedono nessuno arrivare e non rallentano affatto. Ma come, vi chiederete? Non si accorgono del ciclista che arranca? La risposta purtroppo è “magari non potevano proprio vederlo”: e la matematica spiega il motivo.

La sigla chiave per comprendere cosa succede è CBDR, che sta per Constant bearing, decreasing range: in italiano potremmo tradurlo con “direzione costante, distanza decrescente”. La locuzione è usata nell’ambito della navigazione: se vediamo un altro natante avvicinarsi e rimanere allo stesso angolo relativo a noi, la collisione è imminente, come si vede nel disegno qui sopra. In pratica è un’applicazione dei teoremi sui triangoli simili: l’angolo di visuale rimane sempre lo stesso.


Il sito Singletrack presenta una bella analisi di cosa può essere successo in uno specifico – e tragico – caso. L’automobilista stava andando alla velocità costante di 60 chilometri all’ora; la sua visibilità sul lato destro era ostruita nell’angolo morto tra parabrezza e finestrino, come indicato nell’immagine tratta dal sito. Sapendo che l’angolo tra le due strade è di 69 gradi, è abastanza facile calcolare che perché un altro veicolo ricada nelle condizioni del CBDR esso deve muoversi a un terzo della velocità: 20 all’ora è una tipica velocità per un ciclista, e le dimensioni ridotte di un velocipede hanno contribuito a far sì che il guidatore, per quanto attento fosse, non potesse accorgersi del ciclista. Pensateci tutti quando girate per le strade, in macchina o in bici…

(Nota personale: avendo io una Zafira come quell’autista, la cosa mi ha toccato particolarmente…)

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