Il Presidente Berlusconi sta visitando una scuola elementare. Una delle classi era nel bel mezzo di una discussione legata alle parole ed al loro significato.
L'insegnante chiede allora al presidente se desidera portare avanti la discussione sulla parola "tragedia". Il Cavaliere acconsente subito, e chiede alla classe di fare un esempio di una tragedia. Un bambino si alza e propone «Se il mio migliore amico, che vive in una fattoria, sta giocando nel campo e un trattore gli passa sopra e lo uccide, quella sarebbe una tragedia». «No», dice Berlusconi, «quello sarebbe un incidente».
Una bambina alza allora la mano: «Se un autobus scolastico con dentro 50 bambini finisce in una scarpata, e tutti quelli dentro muoiono, quella sarebbe una tragedia». «Temo di no», replica il presidente, «quella la chiameremmo una grande perdita».
A questo punto, la classe resta in silenzio. Nessun bambino alza la mano. Berlusconi si guarda in giro. «Non c'è proprio nessuno che riesca a darmi un esempio di tragedia?»
Alla fine un bambino in fondo alla stanza si fa avanti. Con una vocina bassa bassa dice: «Se l'aereo del Presidente del Consiglio mentre trasporta il Presidente Berlusconi venisse colpito da un missile di "fuoco amico" e ridotto a pezzetti, quella sarebbe una tragedia».
«Fantastico!» esclama Berlusconi. «E' giusto! E mi puoi dire perché sarebbe una tragedia? «Beh» - dice il bambino - «deve essere una tragedia, perché di certo non sarebbe una grande perdita, e probabilmente non sarebbe nemmeno un incidente».

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