Come ho già annunciato nella mailing list ITA-PE, intendo candidarmi alla Presidenza della Naming Authority nella prossima assemblea. È possibile che io non sia fisicamente presente, essendo in viaggio di nozze (d'altra parte, essendo già passati diciotto mesi dall'ultima assemblea, non mi sembra giusto chiedere un ulteriore rinvio): ecco perché sto indicando il mio programma con forte anticipo, in modo da permettere una discussione con gli interessati.

Giusto per chi non mi conosce, faccio parte della Naming Authority dal 1997 - ma già nel 1991 scrivevo nella lista POSTMITA... - e sono stato membro dei primi due Comitati Esecutivi, facendo il direttore nel secondo. Dopo un anno sabbatico, sono stato eletto vicepresidente nell'ultima assemblea di maggio 2002; mi sono dimesso il 15 ottobre 2003, in contrasto con la politica attendista degli ultimi mesi.

Il programma

Il mio programma per la presidenza si può condensare in questa frase: tornare all'idea originaria della NA, ma senza voler tornare al passato.
In concreto, voglio che la NA ritorni ad essere il gruppo di esperti che fa le regole di naming. Sì, ci sono tante cose belle da fare, occorre confrontarsi con governo, politici e lobby. Ma lo dobbiamo fare noi come NA? Secondo me, no.
La proposta del Policy Board (che nella migliore delle ipotesi equiparerebbe la NA a un'"associazione utenti Internet" e nella peggiore la cancellerebbe del tutto) non ha un senso, vista da questa parte. Le constituencies possono essere forse utili nel caso di un sistema globale per l'autogoverno di Internet in Italia (e anche qui continuo ad avere dei dubbi sull'effettivo valore di avere tante parrocchiette pesate con il bilancino), ma per fare le regole è sufficiente avere la rappresentatività delle varie categorie. D'altra parte basta vedere che i pochi sopravvissuti hanno spesso più cappellini, e non sono nemmeno sicuri su dove dovrebbero candidarsi...

Ma come ho detto siamo nel 2003 e non nel 1994. Questo significa che occorre comunque cambiare il modello:

Il tutto deve essere fatto entro il 31 maggio: assicuro che nel caso io sia eletto indirò una nuova assemblea entro quella data per votare sul nuovo statuto secondo quelle regole.

Non è un caso che nel mio programma non abbia trattato dei "problemi annosi" di naming, come la LAR elettronica, l'eliminazione del limite di un nome a dominio per le persone fisiche, gli IDN. È naturale che questi fanno parte del DNA della Naming Authority, e come Presidente intendo pungolare il Comitato Esecutivo, giungendo se necessario a preparare proposte formali che quindi devono passare al voto.
La trasparenza delle mie azioni e il trasferimento delle conoscenze all'assemblea sono anch'esse cose fondamentali, che non varrebbe nemmeno la pena di specificare in un programma. Sono garantite, certo!


Maurizio Codogno
9 novembre 2003